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Preconcetti e Realtà

Alcune delle convinzioni più diffuse alimentano dei tabù nei riguardi del suicidio ostacolando qualsiasi intervento di aiuto alla persona che soffre. Tra i miti più consolidati è possibile rintracciare preconcetti sia rispetto alla mente suicida sia ai comportamenti suicidari.

Preconcetto

Le persone a rischio di suicidio raramente parlano del suicidio.

Realtà

Le persone che commettono il suicidio spesso danno dei segnali verbali sul suicidio. Alcuni studi riportano che almeno 2/3 degli individui suicidi avevano espresso la loro intenzione di metterlo in atto.

Preconcetto

Una volta che una persona è suicida, lo è per sempre.

Realtà

Gli individui che vogliono uccidersi sono “a rischio di suicidio” solo per un periodo limitato di tempo.

Preconcetto

Il miglioramento che segue ad una crisi di suicidio significa che il rischio di suicidio è terminato.​

Realtà

Molti suicidi avvengono nell’ambito dei tre mesi che seguono l’inizio del “miglioramento” quando l’individuo ha l’energia sufficiente per mettere in atto i suoi pensieri.

Preconcetto

Il suicidio colpisce molto di più i ricchi, o all’opposto si verifica quasi esclusivamente tra i poveri.​

Realtà

​Il suicidio non riguarda da vicino né il ricco né il povero. Il suicidio è molto “democratico” ed è rappresentato proporzionalmente in tutti i livelli della società.