Esperimenti coordinati dall’Agenzia Spaziale Italiana

Per la missione Ax-3, l’ASI, Agenzia Spaziale Italiana ha predisposto quattro esperimenti scientifici che verranno eseguiti sulla ISS. Alcuni di questi rappresentano lo sviluppo e l’incremento di esperimenti già presenti a bordo della Stazione mentre altri verranno condotti a terra su campioni biologici prelevati agli astronauti prima e dopo il volo:

 

βeta-Amyloid Aggregation Update
Beta-Amyloid Aggregation e Prometeo II contribuiscono al progresso della conoscenza sulle malattie neurodegenerative, quali il morbo di Alzheimer, che sono di fondamentale importanza per la messa a punto di nuove terapie per le patologie legate all’invecchiamento sulla Terra.

In particolare, βeta-Amyloid Aggregation è orientato allo studio dei meccanismi alla base dell’insorgenza delle malattie neurodegenerative.​​

 

Light Ion Detector for ALTEA, Anomalous Long-Term Effects on Astronauts (LIDAL)
LIDAL affronta un aspetto critico dell’esplorazione umana dello spazio, ovvero l’esposizione all’ambiente radiativo spaziale, dannoso per uomini e materiali.

LIDAL è un sistema innovativo di rivelazione delle radiazioni cosmiche che, per la prima volta, consentirà agli astronauti di ottenere una valutazione in tempo reale del rischio legato all’esposizione alla radiazione cosmica e allo space weather, durante la permanenza sulla Stazione Spaziale Internazionale.​

 

Ovarian Research In microgravity cONditions (ORION)
ORION è finalizzato allo studio della fertilità femminile, in particolare sulla funzionalità ovarica in microgravità. Le informazioni scientifiche ottenute contribuiranno a migliorare l’efficacia dei trattamenti per la fertilità sulla Terra.

 

PROtection MEdiated by antioxidant nanoTEchnOlogy against neuronal damage in space II (PROMETEO II)
Prometeo II si focalizza sullo studio di potenziali contromisure per lo stress ossidativo indotto dall’ambiente spaziale sul sistema nervoso.

 

AstRNAuts
AstRNAuts mira a identificare firme molecolari che possano essere utilizzate dagli astronauti per il monitoraggio autonomo del proprio stato di salute durante il volo spaziale.

Il progetto è di grande interesse scientifico perché può portare allo sviluppo di dispositivi point-of-care, utilizzabili anche sulla Terra, per la diagnosi e la prognosi non invasiva di malattie.

 

NUT​
NUT studia l’alterazione di specifici marcatori molecolari indotta dallo stress legato alle missioni spaziali di breve durata e le confronterà con gli effetti osservati nelle missioni a bordo di sottomarini.​

Il confronto fra i diversi dati ottenuti permetterà di discriminare gli effetti indotti dalla microgravità e dai raggi cosmici da quelli causati dal confinamento, dall’isolamento e dallo stress psicofisico

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