Epoca Umbertina

1888 - Colonnello Comandante il 5° Reggimento Alpini in Uniforme da Parata

 

 

Il corpo degli alpini, quale nuova articolazione dell'arma di fanteria, si costituiva nel marzo del 1873 sotto forma di compagnie distrettuali. L'istituzione dei Distretti Militari (centri di mobilitazione e reclutamento) ed i successivi ampliamenti suggerirono, presso taluni di questi comandi (distretti alpini), la formazione di compagnie alpine che, in questi casi, affiancavano le compagnie già previste in quelle sedi.

 

Promotore dell'iniziativa era il Capitano di Stato Maggiore Giuseppe Perucchetti; a lui si deve la costituzione di queste compagnie come formazioni distrettuali destinate a difendere i confini nazionali sull'arco alpino.

 

Il personale delle compagnie alpine era reclutato nelle zone dove era destinato ad operare così da garantirsi uomini che avevano perfetta conoscenza della natura e dei luoghi.

 

Inizialmente l'uniforme era quella delle compagnie distrettuali di fanteria, con copricapo il keppy, ma poi, per dare una più spiccata identità agli uomini, fu adottato il cappello di feltro, ''la bombetta'', guarnito da una penna di corvo (25 marzo 1873).

 

Successivi ampliamenti ed evoluzioni del corpo porteranno alla formazione dei battaglioni (1° gennaio 1875) ed successivamente dei reggimenti (1° luglio 1882); il 17 novembre 1880 veniva adottato il trofeo da copricapo in sostituzione del generico stellone da fanteria; il fregio era costituito da aquila coronata, con artigli poggiati sulla cornetta, con trofeo di moschetti e fronde di quercia e alloro, tutto in metallo argentato; all'epoca il disco al centro della cornetta portava impresso il numero del battaglione fino al 1882.

 

Con la costituzione dei primi sei reggimenti, il fregio del copricapo avrà il rispettivo numero nel disco della cornetta (da 1 a 6).

 

Il colonnello qui raffigurato indossa l'uniforme stabilita con il Decreto del 16 giugno 1883. Come già detto, l'anno precedente, il 1° ottobre 1882, i battaglioni erano stati ordinati in reggimenti, qui ormai quindi agli alpini veniva conferita la dignità di Corpo della fanteria, con una sua precisa identità. Di conseguenza il Ministro della Guerra stabiliva che anche gli alpini avessero la loro ''divisa'', fiamme e manopole diventavano di colore verde universalmente riconosciuto come distintivo delle truppe di montagna, è chiaro il riferimento al verde dei boschi. Per ogni altro dettaglio, la giubba ed i pantaloni mantenevano gli attributi della fanteria, ovvero filettatura e bande (ufficiali) di colore scarlatto. Il numero del rispettivo reggimento era indicato nel tondo della cornetta, al centro del trofeo sormontato dall'aquila; abbiamo visto che questo trofeo aveva sostituito, nel 1880, la generica stella della fanteria cosa che, insieme alla penna contribuiva a conferire agli uomini un aspetto inconfondibile.

 

In realtà nel 1887 le manopole verdi erano state abolite per sottoufficiali e truppa mentre gli ufficiali continuarono a portarle. 

 

La dragona per gli ufficiali superiori era di cordoncino oro con frangia e fiocchetto di mezza grovigliola.

 

La bardatura qui raffigurata è conforme al modello previsto per gli ufficiali di fanteria, eccetto che sulle tasche da sella compare adesso il trofeo del corpo, aquila coronata su cornetta con fucili incrociati, in precedenza il fregio delle tasche da sella era in tutto simile a quello della fanteria costituito da: corona reale sopra lo scettro, naturalmente mancava il numero non essendovi in precedenza il riferimento al reggimento.

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