
Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso
Congresso di Studi Storici Internazionali
Autori: VARI
DETTAGLI:
Descrizione: Volume
Formato: 17x24
Pagine: 538
Nel dicembre 2016, nel quadro delle attività di commemorazione e approfondimento che lo Stato Maggiore della Difesa ha dedicato alla Grande Guerra, si è svolto un altro congresso di Studi Storici internazionali rivolto ad una fase specifica di quel conflitto mondiale, le cui relazioni sono contenute in questi Atti.
Gli interventi di autorevoli studiosi hanno esaminato il 1916, anno centrale del conflitto, nel quale maturarono gli eventi che si sarebbero poi sviluppati nel 1917, come l’intervento degli Stati Uniti e le rivoluzioni in Russia. Molte le tematiche trattate. Tra queste ha avuto particolare rilievo il lato politico del conflitto: la guerra totale portò infatti in alcuni Paesi alla formazione di governi a più larga base, la cui azione differì assai da quella degli esecutivi precedenti.
In Gran Bretagna, ad esempio, David Lloyd George sostituì Herbert Asquith, e in Italia, Paolo Boselli succedette ad Antonio Salandra a capo di un Governo cui aderirono anche repubblicani e cattolici, con la sola eccezione dei socialisti. Diverse relazioni hanno invece analizzato l’aspetto strettamente militare del 1916, che fu caratterizzato dalle più prolungate, sanguinose e non risolutive battaglie terrestri della guerra, tra le quali le maggiori furono la battaglia di Verdun sul fronte franco-tedesco e l’Offensiva Brusilov su quello russo, mentre su quello italiano il Regio Esercito, sorpreso in maggio dagli austriaci nel Trentino, respinse la Strafexpedition e con la Sesta Battaglia dell’Isonzo conquistò Gorizia in agosto.
Ampiamente trattata è stata anche la guerra navale, che vide la Battaglia dello Jutland, l’unico grande scontro di corazzate della guerra, mentre in Adriatico la Regia Marina completò il salvataggio dell’Esercito Serbo. Il volume presenta, inoltre, un quadro dell’evoluzione generale del conflitto sul piano diplomatico e del fronte interno, senza trascurare gli scacchieri extra-europei e in primo luogo il Medio Oriente.
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