
Difesa: Il Generale Portolano alla cerimonia di rientro della Brigata di Cavalleria “Pozzuolo del Friuli” dalla missione UNIFIL in Libano
Gorizia 05 set 2025

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Si è svolta oggi, in piazza della Vittoria a Gorizia, la cerimonia per il rientro della Brigata di Cavalleria “Pozzuolo del Friuli” dalla missione UNIFIL in Libano. All’evento hanno preso parte anche il Ministro della Difesa Onorevole Guido Crosetto e numerose autorità civili, religiose e militari.
Nel suo intervento, il Capo di Stato Maggiore della Difesa Generale Luciano Portolano ha voluto rivolgere innanzitutto un caloroso messaggio di benvenuto e di riconoscimento ai militari della storica Brigata di Cavalleria: «Bentornati a casa alla Brigata e al suo comandante, Generale di Brigata Nicola Mandolesi, dopo i sei mesi di impiego nella critica zona tra il fiume Litani e la linea di demarcazione che divide il Libano da Israele, la cosiddetta Blue Line».
«Sebbene piccolo per dimensione e popolazione – ha sottolineato il Gen. Portolano –, il Libano è un Paese la cui stabilità rappresenta un fattore di primaria importanza, tanto per i Paesi regionali quanto per quelli europei, costituendo un mosaico sociale, politico e religioso dal quale dipende fortemente la stabilità di un’ampia area del Mediterraneo orientale».
Per garantire questa stabilità, l’Italia ha aderito alla missione UNIFIL nel 1979, partecipando anche alle missioni parallele ITALCON 1 e 2, tra il 1982 e il 1984, fino a diventare uno dei principali contributori per le Nazioni Unite nel 2006. «Il lavoro svolto dalle Forze Armate italiane nel Paese dei Cedri è stato ed è encomiabile, rappresentando un fondamentale elemento a sostegno delle istituzioni libanesi».
La Brigata “Pozzuolo del Friuli”, nata nel 1835, ha attraversato le principali tappe della storia nazionale: dalle guerre di indipendenza alla Prima e Seconda Guerra Mondiale, fino ai più recenti impegni internazionali. Alla sua settima missione in Libano con i colori delle Nazioni Unite, la “Pozzuolo del Friuli” ha gestito per sei mesi la responsabilità del settore ovest di UNIFIL, dove operano 3.600 caschi blu, di cui oltre 1.000 italiani.
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