Si è svolta sul Monte Zec, nei pressi di Fojnica nel Cantone di Sarajevo, la cerimonia, presieduta dall'Ambasciatore d'Italia a Sarajevo, S.E. Marco Di Ruzza – affiancato dall’Addetto per la Difesa Colonnello Stefano Giribono, di commemorazione in onore dei membri dell’equipaggio del volo G222 (LYRA34) che il 3 settembre 1992, nei cieli della ex Jugoslavia, mentre trasportavano aiuti umanitari destinati alla popolazione civile durante l’assedio di Sarajevo, rimasero vittima a seguito dell’abbattimento dell’aeromobile.
Durante la guerra in Bosnia-Erzegovina, il velivolo era quel giorno in volo da Spalato a Sarajevo, sotto mandato delle Nazioni Unite, con il compito di trasportare materiale sanitario ed aiuti umanitari alla popolazione locale sotto assedio. A circa otto minuti dall’atterraggio l’aereo fu colpito da missili terra-aria, che ne provocarono l’esplosione in volo e lo schianto sulla sommità del Monte Zec. Persero la vita nel tragico evento il Maggiore Pilota Marco Betti, il Tenente Pilota Marco Rigliaco, il Maresciallo motorista Giuseppe Buttaglieri e il Maresciallo elettromeccanico di bordo, Giuliano Velardi. Tutti vennero poi insigniti della Medaglia d’Oro al Valor Militare.
Alla cerimonia hanno partecipato anche Ufficiali del Ministero della Difesa di Bosnia ed Erzegovina con a capo, in rappresentanza del Ministro della Difesa, il Generale Mircad Ahmic che ha deposto una corona floreale in ricordo dei nostri Militari ai piedi del Monumento loro dedicato. Presenti, tra gli altri, il Sindaco di Fojnica, rappresentanti dei vertici di EUFOR Althea e del NATO Headquarter, personale militare italiano in servizio presso tali Missioni, Addetti Militari accreditati in Bosnia ed Erzegovina, rappresentanti dell’associazione aviatori Zracni Most e dell’associazione di cittadini di origine italiana Rino Zandonai di Tuzla.
Dopo la solenne cerimonia dell’alzabandiera sulle note degli inni nazionali dell’Italia e della Bosnia-Erzegovina e la deposizione di omaggi floreali seguito dalle note del Silenzio, il Nunzio Apostolico per la Bosnia ed Erzegovina, Mons. Francis A. Chullikatt, ha benedetto il Monumento e condotto la preghiera in ricordo delle vittime. La cerimonia si è conclusa con la lettura della Preghiera dell’Aviatore.
L’Ambasciatore d’Italia, nel suo intervento, ha sottolineato come il sacrificio dei 4 Militari, caduti nell’assolvimento di una missione umanitaria, non è stato dimenticato. Prova ne è la grande partecipazione: delle autorità civili, politiche e militari nonché delle associazioni che con la loro presenza hanno reso omaggio, con gratitudine ed orgoglio, ai Nostri Militari esempio di alta dedizione ed incondizionato impegno profuso per portare pace e sicurezza in aree di crisi. L’Ambasciatore ha altresì colto l’occasione per ricordare lo straordinario “fiume di solidarietà” che, sia dal lato istituzionale sia in ambito società civile, dall’Italia raggiunse la Bosnia-Erzegovina durante il periodo bellico per soccorrere le popolazioni martoriate dalla guerra.
“Lo slancio e l’altruismo di quanti hanno donato la propria vita per il bene comune - così l’Ambasciatore Di Ruzza, citando parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella - sia fonte di riflessione per tutti i cittadini che nel loro agire quotidiano sono chiamati ad un contributo egualmente prezioso per la civile convivenza e il progresso della comunità nazionale e internazionale”.
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