
L’ora legale? Un’abitudine dalla Grande Guerra
Molte delle abitudini consolidatesi negli anni, e che a noi possono ormai, per routine, sembrare “normali”, in realtà, affondano le loro radici in episodi specifici della nostra storia e, molto spesso, bellici.
Fra queste, vi vogliamo narrare la storia dell’uso di spostare le lancette dell’orologio in primavera un’ora avanti, passando così dall’ora cosiddetta “solare” all’ora definita “legale”.
L’idea di spostare avanti le lancette all’arrivo della primavera, per sfruttare al meglio la luce solare del mattino e diminuire i consumi di energia elettrica, in realtà è nata per risparmiare la luce delle candele alla sera già nel 1784 da Benjamin Franklin, scienziato (già noto per l’invenzione del parafulmine) e politico statunitense.
Tuttavia, è solo durante il primo conflitto mondiale che viene adottata.
A causa della scarsità di carbone, le autorità tedesche decidono infatti di far avanzare l’orario per risparmiare su illuminazione e riscaldamento.
È il 30 aprile 1916, ed esattamente alle ore 23:00 le lancette dell’orologio vengono spostate avanti di un’ora, per la prima volta.
Tre settimane dopo anche la Gran Bretagna adotta l’ora legale, e così a seguire fanno anche il resto dell’Europa e gli Stati Uniti.
Poco dopo la fine della guerra, nel 1920, l’abitudine viene abbandonata, per poi essere ripresa durante la seconda guerra mondiale e per arrivare dunque, con varie modifiche di periodo (più o meno lungo), fino ai giorni nostri.
Ada Fichera
Riferimenti bibliografici
- Flavio Russo, Fiori della petraia. Invenzioni e sviluppo delle tecnologie durante la Grande Guerra, Ufficio Storico dello Stato Maggiore della Difesa, Ministero della Difesa, Roma, 2015
- www.focus.it