Il Capo di Stato Maggiore della Difesa: non più "primus inter pares"

La carica di Capo di Stato Maggiore della Difesa trae origine dalla precedente carica di Capo di Stato Maggiore Generale della Difesa istituita con Legge 8 giugno 1925, n. 866 e poteva essere conferita esclusivamente a Ufficiali con grado di Maresciallo d'Italia, di Generale dell'Esercito o di Generale d'Armata (vedere la pillola di storia del 25 novembre 2020 “Generale designato d'Armata Claudio Trezzani primo Capo di Stato Maggiore della Difesa”).
Con D.Lgs. 21 aprile 1948, n.955, il Capo di Stato Maggiore Generale assumeva la denominazione di “Capo di Stato Maggiore della Difesa” e posto alle dipendenze del Ministro della Difesa, vedeva potenziate, rispetto al D.Lgs. Lgt. n.346 del 1945, le proprie attribuzioni, avendo alle dirette dipendenze i singoli Capi di Stato Maggiore di Forza Armata. Egli infatti, scelto tra gli Ufficiali di grado non inferiore a quello di Generale di Corpo d’Armata (o grado equipollente per le altre Forze Armate), doveva coordinare l’organizzazione, la preparazione e l’impiego complessivo delle Forze Armate dello Stato. Proponeva al Ministro l’ordinamento di ciascuna Forza Armata, i piani operativi, i criteri generali di difesa delle frontiere terrestri e delle coste, del territorio nazionale contro l’offesa aerea e del traffico marittimo; impartiva le direttive per l’addestramento in cooperazione tra le Forze Armate e coordinava l’attività dei servizi di informazione. In base alla legge delega del 12 dicembre 1962 n. 1862, rinnovata con successiva legge del 9 ottobre 1964 n. 1058, con D.P.R. 18 novembre 1965 n. 1477 furono riorganizzati gli stati maggiori delle Forze Armate e riconfigurate le cariche di vertice. In particolare il D.P.R. n. 1477 del 1965, lasciando invariato il ruolo di consulente del Ministro, principale funzione del Capo di Stato Maggiore della Difesa, ampliava, però, i suoi poteri, soprattutto in campo internazionale, equiparando le sue attribuzioni a quelle dei altri Capi di Stato Maggiore dei paesi NATO.
Per effetto della legge n. 25 del 18 febbraio 1997 di ristrutturazione dei vertici delle Forze Armate, il Capo di Stato Maggiore della Difesa da “primus inter pares” è posto in posizione sovraordinata rispetto ai singoli capi di Stato Maggiore delle Forze Armate.

Il Capo di Stato Maggiore della Difesa:
  • è un Ufficiale dell'Esercito, della Marina o dell'Aeronautica prescelto tra gli ufficiali che rivestono il grado di generale di corpo d'Armata, ammiraglio di squadra o generale di squadra aerea in servizio permanente. All'atto della nomina, a seconda della FA di provenienza, viene promosso al grado apicale di Generale (EI e AM) o Ammiraglio (MM);

  • è nominato con decreto del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro della Difesa;

  • dipende direttamente dal Ministro della Difesa, di cui è l'alto consigliere tecnico-militare ed al quale risponde dell'attuazione delle direttive ricevute;

  • è gerarchicamente sovraordinato ai Capi di Stato Maggiore di Forza Armata e, per quanto attiene alle attribuzioni tecnico-operative, al Segretario Generale della Difesa;

  • fa parte, in qualità di membro di diritto, del Consiglio Supremo di Difesa;

  • in caso di assenza, impedimento o vacanza della carica, è sostituito dal più anziano in carica tra i Capi di Stato Maggiore di Forza Armata.

Il Capo di Stato Maggiore, in base alle direttive impartite dal Ministro, è responsabile della pianificazione, della predisposizione e dell'impiego delle Forze Armate nel loro complesso: per tali attività dispone di uno Stato Maggiore e si avvale di un Comando Operativo di Vertice Interforze.

È tenuto a predisporre, sentiti i Capi di Stato Maggiore di Forza Armata, la pianificazione generale finanziaria e quella operativa interforze, nonché a definire i conseguenti programmi tecnico-finanziari.

In modo particolare, esercita il controllo operativo dei fondi destinati al settore investimento e al settore funzionamento, al fine di definire le priorità delle esigenze operative e dei relativi programmi, nel primo caso, e di stabilire i criteri di massima nel secondo, sempre nel quadro della migliore utilizzazione delle risorse finanziarie disponibili.

Nel settore investimento, emana le direttive volte alla realizzazione dei singoli programmi e all'assegnazione dei relativi mezzi finanziari. Nel settore funzionamento, esercita l'impiego operativo dei fondi destinati ai singoli enti direttamente dipendenti, assegnando loro i relativi mezzi finanziari. In ogni caso, il controllo operativo rimane di esclusiva competenza del Capo di Stato Maggiore della Difesa, dato che allo stesso spetta la predisposizione della pianificazione generale finanziaria e di quella operativa interforze.

In particolare, per controllo operativo dei fondi si intende l'attività direttiva intesa a valutare ed armonizzare i programmi con le risorse finanziarie nelle loro reciproche influenze, in rapporto agli obiettivi da realizzare, nonché a seguire, nelle sue linee generali, l'andamento dei programmi per disporre, esercizio durante, eventuali provvedimenti correttivi in relazione a possibili eccedenze o carenze di fondi nei vari settori, oppure nuove esigenze con elevato grado di priorità.

Al Capo di Stato Maggiore della Difesa sono attribuite anche tutte le attività inerenti alla struttura e all'organizzazione tecnico-operativa delle Forze Armate, nonché l'adozione delle misure riguardanti l'impiego del personale militare (o anche civile) in ambito interforze, internazionale o presso altri dicasteri.

In tale contesto, spetta al Capo di Stato Maggiore della Difesa fornire indicazioni al Ministro in merito alla nomina del Segretario Generale, dei Capi di Stato Maggiore di Forza Armata nonché in merito alla destinazione negli incarichi di Forza Armata di ufficiali generali o ammiragli a tre stelle e gradi corrispondenti.

L’Ammiraglio Guido Venturoni, Capo di Stato Maggiore della Difesa dal primo gennaio 1994 al 14 febbraio 1999, è stato il primo ad assumere le funzioni e i compiti derivanti dagli effetti della citata legge n. 25 del 18 febbraio 1997. Il Generale Enzo Vecciarelli, appartenente all’Aeronautica Militare, è il Capo di Stato Maggiore della Difesa in carica dal 6 novembre 2018.

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