Esercitazione Neptune Strike 25-4
03 dic 2025
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Si è conclusa l’esercitazione Neptune Strike 25-4, quarta attività di sorveglianza dell’Alleanza Atlantica, che ha ulteriormente confermato la capacità della NATO di dispiegare potenza e deterrenza su ampie distanze.
Oltre al considerevole dispiegamento navale, la presente edizione ha messo altresì in risalto il ruolo sempre più rilevante e cruciale delle Forze per Operazioni Speciali (SOF) nell’ assicurare un efficace e coordinato Comando e Controllo (C2) in contesti multi-dominio.
L’esercitazione ha integrato i Carrier Strike Groups (CSG) britannici, con la portaerei HMS Prince of Wales, e italiani, con la portaerei italiana Cavour, sotto il controllo tattico della NATO. La serie di esercitazioni Neptune Strike, condotta dalle Naval Striking and Support Forces NATO (STRIKFORNATO), è ideata per verificare e potenziare l’interoperabilità tra i domini aereo, marittimo e terrestre, e ha previsto la partecipazione di altre Unità provenienti da diversi Paesi alleati.
L’aspetto più significativo dell’edizione 25-4 è stato rappresentato dall’importante contributo all’integrazione delle SOF. Le Forze per Operazioni Speciali costituiscono un vero e proprio moltiplicatore di forza, indispensabile per assicurare prontezza di reazione e mantenimento della continuità operativa all’interno dell’Alleanza. In questo quadro, la loro missione cruciale è stata quella di favorire un’integrazione tempestiva e senza soluzione di continuità delle unità nazionali nella struttura di Comando e Controllo della NATO in situazioni di crisi.
Questa efficace sinergia è stata altresì evidenziata dall’impiego congiunto di piattaforme aeree di quarta e quinta generazione (F-16 e F-35B).
Tra gli aspetti più rilevanti, merita una menzione l’elevato livello di collaborazione tra le forze aeree e terrestri e il Controllo Terminale delle operazioni. Le Forze Speciali italiane, coordinate dal Comando Forze Speciali (CoFS), hanno rivestito un ruolo di particolare impatto.
I Joint Terminal Attack Controller (JTAC) del 185° Reggimento Acquisitori Obiettivi e del 4° Reggimento Ranger dell’Esercito hanno brillantemente condotto missioni altamente complesse di ingaggio e guida al bersaglio (Close Air Support), direzionando in tempo reale assetti aerei di quarta e quinta generazione, inclusi gli F-35B imbarcati sulle portaerei.
Queste complesse attività hanno testimoniato l'elevata prontezza operativa e la piena maturità tecnologica delle SOF italiane, evidenziandone la capacità di coordinarsi efficacemente con le piattaforme aeree più avanzate dell'Alleanza e di fornire supporto alla gestione delle transizioni tra operazioni marittime, terrestri e anfibie.
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