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Al Castello Svevo la mostra sulle stragi nazifasciste nella Guerra di Liberazione 1943-1945

La mostra "Nonostante il lungo tempo trascorso...Le stragi nazifasciste nella Guerra di Liberazione 1943–1945" resterà aperta a Bari fino al 24 marzo

Bari 23 gen 2024

Mostra “nonostante il lungo tempo trascorso… le stragi nazifasciste nella Guerra di Liberazione 1943 - 1945 (foto di repertorio)
Mostra “nonostante il lungo tempo trascorso… le stragi nazifasciste nella Guerra di Liberazione 1943 - 1945 (foto di repertorio)

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CC BY-NC-SA 4.0 DEED

La Mostra “Nonostante il lungo tempo trascorso… Le stragi nazifasciste nella Guerra di Liberazione 1943 – 1945”, giunge a Bari, presso il castello Svevo, ove verrà inaugurata domani 24 gennaio alle ore 16.

La mostra resterà aperta dal 25 gennaio fino al 24 marzo 2024, ed è realizzata a cura dello Stato Maggiore della Difesa e della Procura Generale Militare presso la Corte Militare di Appello, con l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.

La Regione Puglia ha sostenuto l’iniziativa partecipando in modo determinante all’organizzazione nella Città di Bari - Fotografie, documenti e videofilmati per illustrare e far conoscere una delle vicende più complesse e dolorose della nostra storia nazionale.

Fondamentale nella realizzazione del progetto, il contributo di un Comitato Scientifico presieduto e coordinato dallo stesso De Paolis, con la partecipazione della storica Isabella Insolvibile e la consulenza scientifica di Paolo Pezzino, rispettivamente membro del consiglio di amministrazione dell’Istituto nazionale Ferruccio Parri e Presidente dell’Istituto. La mostra, riprendendo e rovesciando il significato delle parole con cui nel 1960 venne operato l’insabbiamento di centinaia di fascicoli giudiziari riguardanti gli eccidi di militari e civili italiani dopo l’8 settembre 1943 (“nonostante il lungo tempo trascorso") ha l'obiettivo di evitare che il passare del tempo e la sua distanza dall'accadimento di quelle atrocità ne possa offuscare la memoria.

Dal rinvenimento nel 1994 del cosiddetto “armadio della vergogna”, contenente 695 fascicoli occultati sulle stragi nazifasciste, il Procuratore Marco De Paolis diede inizio nel 2002 alla grande stagione processuale, conclusasi nel 2013, dei processi ai criminali di guerra tedeschi.

Ciò ha permesso di fare giustizia, anche se tardivamente, su alcune delle principali stragi perpetrate dai nazifascisti in Italia dopo l’armistizio. I numeri parlano chiaro: 70 mila vittime militari in Europa in circa 100 episodi.

Oltre un migliaio di vittime militari italiane in Italia. 650 mila vittime delle deportazioni di internati militari italiani. 24.409 vittime civili in Italia in 5872 episodi, di cui 14935 al Nord, 6862 al Centro, 2623 al Sud.

Grande attenzione è posta sul profilo giudiziario, anch’esso complesso e ricco di episodi poco noti o del tutto ignoti: i processi penali militari delle Corti Alleate e dei Tribunali Militari Italiani. Sono 50 i processi celebrati dagli alleati in Italia, 15 celebrati nel Dopoguerra dai tribunali militari italiani durante una prima fase, 695 i fascicoli giudiziari occultati, 24 i processi celebrati dopo la scoperta dell’armadio in Italia dai tribunali militari italiani. 

La mostra resterà aperta dal martedì al sabato dalle 09.00 alle 18.00 domenica dalle 9 alle 12.30 e la prima domenica del mese dalle 9 alle 18.

Il Procuratore Generale Militare De Paolis attualmente dirige la Procura Generale Militare presso la Corte Militare di Appello di Roma.

Diede inizio nel 2002 alla grande stagione, conclusasi nel 2013, dei processi legati al rinvenimento nel 1994 del cosiddetto “armadio della vergogna”, contenente 695 fascicoli occultati sulle stragi nazifasciste, che ha permesso di fare giustizia – sebbene a oltre 50 anni di distanza - sulle principali stragi perpetrate dai nazifascisti in Italia dopo l’armistizio.

Ha diretto la Procura militare della Repubblica di La Spezia dal 2002 al 2008, dove ha istruito oltre 450 procedimenti per crimini di guerra durante il secondo conflitto mondiale, e poi quella di Roma dal 2010 al 2018.

Ha sostenuto l’accusa quale pubblico ministero in 17 processi, tra cui quelli per le stragi nazifasciste di Sant’Anna di Stazzema, Civitella Val di Chiana, Monte Sole-Marzabotto, e per l’eccidio di Cefalonia.

È autore di numerosi saggi e pubblicazioni a carattere scientifico sul tema dei crimini di guerra e nel campo del diritto penale militare, tra cui: La difficile giustizia. I processi per crimini di guerra tedeschi in Italia (1943-2013), Viella 2016 (con P. Pezzino); Sant’Anna di Stazzema. Il processo, la storia, i documenti, Viella 2016 (con P. Pezzino); Cefalonia. Il processo, la storia, i documenti, Viella, 2017 (con I. Insolvibile).

Da ultimo, ha pubblicato due libri con finalità divulgative per il pubblico. Uno, rivolto ai bambini, edito da Piemme Mondadori, L’uomo che dava la caccia ai nazisti, Milano 2022; e l’altro, edito da Rizzoli e con la prefazione di Liliana Segre, uscito nello scorso anno, dal titolo Caccia ai nazisti, Milano, 2023.

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