
SCUOLA DI AEROCOOPERAZIONE: CONCLUSO IL PRIMO CORSO ORBITAL WARFARE
Un ulteriore passo per la formazione di risorse altamente qualificate destinate ad operare nel dominio spaziale per rispondere alle nuove esigenze operative e strategiche della Difesa, alla luce dello scenario attuale e contribuire al consolidamento di una capacità nazionale autonoma e di alto livello nel dominio delle operazioni spaziali

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Si è conclusa presso la Scuola di Aerocooperazione la prima edizione del Corso di Orbital Warfare. Un’attività formativa senza precedenti in ambito nazionale, ma anche una novità, per la sua specificità, quale disciplina operativa, in ambito europeo.
Obiettivo del corso - specificatamente progettato per il personale delle Forze Armate nazionali, Carabinieri inclusi, impiegato o destinato al settore dello Spazio quale dominio operativo - è stato quello di fornire ai frequentatori una conoscenza di base della disciplina operativa dell'Orbital Warfare, con particolare riferimento alla meccanica orbitale, alla pianificazione di missioni operative spaziali e caratterizzazione dell'ambiente operativo, ai concetti di impiego tattico applicato alle manovre orbitali di sistemi satellitari e, in generale, alle attività tecniche necessarie per eseguire con successo ingaggi e manovre difensive spazio-spazio (SSE – Space to Space Engagements). Particolarmente innovativo e caratterizzante della disciplina operativa in esame è stato il modulo di dinamica ed assetto del moto relativo tra satelliti in orbita, indispensabile per la comprensione e l'analisi delle moderne Rendevouz and Proximity Operations (RPO), tipiche operazioni di orbital warfare, in cui satelliti “non cooperativi” possono "avvicinarsi" agli assetti nazionali in orbita, per finalità ispettive o anche potenzialmente ostili. Si tratta di operazioni specifiche dello scenario operativo spaziale contemporaneo, che hanno visto un repentino incremento negli ultimi anni, in ragione del mutato contesto geo-politico e delle notevoli evoluzioni tecnologiche che hanno reso praticabili, anche con costi relativamente accettabili, queste operazioni. In tale ottica, il corso ha fornito una panoramica sulle attuali tecnologie a disposizione dei moderni sistemi GNC (guida, navigazione e controllo) di sistemi satellitari, utilizzabili da operatori specificatamente formati nelle operazioni di RPO, con particolare enfasi sulla navigazione visuale tramite camera (anche stereoscopica) e LIDAR (Light Detection and Ranging), RADAR, GNSS (Global Navigation Satellite System) differenziale e LRF (LASER Range Finder). Infine i futuri operatori hanno avuto modo di mettere in pratica i concetti teorici appresi mediante specifici software di modelling & simulation e C2 (Comando e Controllo) in uso presso il Comando delle Operazioni Spaziali.
Stante i particolari concetti tecnici trattati e l'alto livello di formazione erogata, il corso è stato progettato e sviluppato in tre fasi principali.
Con la prima fase, a connotazione militare, sono stati introdotti i concetti fondamentali relativi ai “conflitti orbitali”, quali il Comando e Controllo (C2) di sistemi satellitari della Difesa, pianificazione di missione e sviluppo delle course of action nelle operazioni spaziali. Si è inoltre analizzato lo spettro delle principali minacce nell’ambiente operativo spaziale, con focus sulle capacità cinetiche offensive e difensive e relativi rischi associati. Infine, è stata fornita una panoramica sui concetti di Telemetry Tracking and Control, spettro elettromagnetico e interferenze.
La seconda fase, di più lungo respiro, ha visto la preziosa partecipazione della Scuola di Ingegneria Aerospaziale (SIA) dell’Università “La Sapienza” di Roma, i cui docenti hanno tenuto lezioni di astrodinamica e moto orbitale relativo, costruendo una solida base teorica per le attività successive.
La terza e ultima fase del corso ha avuto un’impostazione prettamente applicativa, in cui i futuri operatori hanno potuto sperimentare i concetti teorici appresi nelle settimane precedenti, al fine di consolidare le nozioni acquisite in un contesto operativo realistico, attraverso l’utilizzo di software di modelling & simulation e C2 (Comando e Controllo), in uso presso il Comando delle Operazioni Spaziali, con il supporto tecnico e didattico fornito dalla Società GM Spazio, realtà nazionale d’eccellenza per la formazione e supporto tecnico nei settori Aerospazio, Difesa e Homeland Security, sviluppo e gestione di scenari artificiali e di simulazione complessi per la Space Surveillance & Tracking and Space Situational Awareness (SST/SSA), Border Patrol Control, modellazione di reti di difesa missilistica e satellite, remote sensing e UAV Surveillance.
Nel suo intervento di chiusura del corso, il Generale di Brigata Francesco Donato Rizzo, Comandante della Scuola di Aerocooperazione, nel ringraziare il Comando per le Operazioni Spaziali per l’insostituibile apporto fornito alla realizzazione della prima edizione del Corso Orbital Warfare, ha stigmatizzato come “… questo corso rappresenta un passo fondamentale per la formazione di risorse altamente qualificate destinate ad operare nel dominio spaziale, rispondendo alle nuove esigenze operative e strategiche della Difesa, soprattutto alla luce dello scenario attuale, e contribuisce al consolidamento di una capacità nazionale autonoma e di alto livello nel dominio delle operazioni spaziali.
Il successo di questa prima edizione pone le basi per lo sviluppo di future iniziative formative e stabili collaborazioni con la Scuola di Ingegneria Aerospaziale dell’Università “La Sapienza” di Roma, che ricordo è l’istituzione accademica che ha dato vita all'era spaziale italiana, con il lancio del primo satellite nazionale “San Marco 1” nel 1964, sotto la guida del Generale Luigi Broglio, uno dei principali componenti dei “giovani Guidoniani”, tra i quali Antonio Ferri, Gaetano Arturo Crocco, padre di Luigi Crocco, Antonio Eula, Pietro Teofilato, Ufficiali dell’allora Regia Aeronautica che tra il 1935 e il 1943 svilupparono, presso la Direzione Superiore Studi ed Esperienze (DSSE) di Guidonia, i primi studi di tipo astronautico, gettando le fondamenta della ricerca spaziale in Italia. Possiamo quindi affermare, con una punta di orgoglio, cha abbiamo riportato a Guidonia, dove è nato, lo Spazio italiano.”
La Scuola di Aerocooperazione, conosciuta all’estero come Italian Joint Air Operations School (Ita-JAOS) è un centro formativo di riferimento interforze ed unica realtà formativa/addestrativa della Difesa accreditata dalla NATO, quale National Education and Training Facility dell’Alleanza. Eroga una didattica d’eccellenza, in continua evoluzione ed al passo con le innovazioni tecnologiche, in contesti e domini operativi di riferimento, per renderla costantemente aderente alle esigenze formative delle Forze Armate nazionali e dei Paesi alleati ed amici.
Alcuni corsi erogati dalla Scuola di Aerocooperazione sono certificati “Approved” dalla NATO ed inseriti nel catalogo ETOC (Education and Training Opportunities Catalogue), il catalogo dei corsi certificati ed offerti dall'ACT (Allied Command for Transformation), il Comando Supremo NATO con sede a Norfolk in Virginia (USA), responsabile per la formazione, la dottrina e la trasformazione dello strumento militare della NATO.
Nello specifico ambito della formazione JTAC la Scuola di Aerocooperazione, fornisce il know-how, l’expertise e le competenze che un operatore deve acquisire per ottenere la qualifica, percorso esclusivamente svolto a livello interforze. Il JTAC è l’elemento cardine nelle missioni di Close Air Support (CAS), attività complesse che richiedono un elevato livello di integrazione tra gli assetti aerotattici e il controllore finale operante sul terreno.
Il Comandante della Scuola è la “National Certification Authority” per la formazione e qualificazione dei JTAC.
Grande attenzione viene rivolta al processo di selezione e formazione del personale istruttore JTAC, al fine di garantire un elevato livello addestrativo e trasferire, con efficacia e professionalità, le conoscenze acquisite ai nuovi operatori o supervisionare il personale temporaneamente unqualified.
La Scuola inoltre provvede alla formazione dei valutatori JTAC (JTAC Evaluator) destinati a svolgere attività di valutazione e standardizzazione presso le unità operative nazionali.
Stante la piena e completa corrispondenza agli standard operativi e qualitativi richiesti dalla NATO, gli operatori qualificati dalla Scuola di Aerocooperazione sono abilitati ad operare anche in operazioni congiunte con assetti aerotattici di diverse nazionalità dell’Alleanza.
Le CAS week sono eventi addestrativi interforze con cui periodicamente le Forze Armate testano, le capacità, l’efficienza e l’efficacia degli operatori JTAC ed il loro livello addestrativo.
Nel campo della cooperazione e integrazione operativa aria-superfice, la Scuola ha negli ultimi anni ampliato la propria offerta formativa con l’intera filiera “Joint Terminal Attack Controller“ (JTAC), “Joint Personnel Recovery” (JPR) e “Joint Targeting” (JT).
Nel campo del “Remote Sensing”, svolge corsi formativi per la gestione, interpretazione e analisi operativa di immagini telerilevate, provenienti da sensori elettro-ottici e RADAR, aeroportati e satellitari. In tale quadro, mantiene rapporti e collaborazioni con le realtà scientifiche, accademiche e industriali, per lo sviluppo e applicazione di innovazioni tecnologiche nel settore del telerilevamento e nella didattica erogata.
Di recente implementazione il terzo settore formativo incentrato sullo Spazio quale dominio operativo, nell’ambito delle Multi Domain Operations (MDO), con l’erogazione dei corsi di Introduzione alle Attività Spaziali (IAS) e Space Battle Management Operator/Staff Officer, progettati e sviluppati in collaborazione con il Comando per le Operazioni Spaziali dello Stato Maggiore della Difesa.
I corsi della Scuola di Aerocooperazione sono aperti, oltre che al personale militare delle Forze Armate, anche a personale esterno all’Amministrazione della Difesa ed al personale militare della NATO e dei Paesi partecipanti al programma internazionale Partnership for Peace (PfP), previa autorizzazione dello Stato Maggiore Difesa.
In tale quadro si inserisce la Vision del Comandante di portare la Scuola di Aerocooperazione ad essere rilevante nel formare per operare, promuovendo il sapere, il saper fare, il saper far fare, a beneficio del Sistema Paese.
La Mission della Scuola di Aerocooperazione è progettare ed erogare, in ottica multi-dominio, formazione avanzata e specialistica nei settori dell’aerocooperazione, del telerilevamento e dello spazio a favore di personale nazionale, NATO e di Paesi partner.