Il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Enzo Vecciarelli ha ricevuto il Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini in visita al Policlinico di Roma “Celio”, presenti il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d'Armata Salvatore Farina e il Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica, Generale di Squadra Aerea Alberto Rosso.
I lavori di ampliamento si sono conclusi in solo 22 giorni - ben 1 settimana prima del previsto - gli interventi infrastrutturali tesi al rapido incremento delle capacità ricettive e terapeutiche al fine di divenire un hub di riferimento nella capitale per i malati di Covid 19.
L’intervento nel suo complesso, progettato in sinergia con la Regione Lazio e il Commissario straordinario per l’Emergenza, ha aumentato le capacità ricettive per i malati di corona virus fino a 150 posti letto, di cui 50 modulabili tra terapia intensiva e subintensiva.
I lavori di implementazione, sono stati portati a termine dal Genio dell’Esercito e dell’Aeronautica Militare (6° Reggimento Pionieri dell’Esercito e 2° Reparto Genio e 8° Gruppo Genio Campale dell’Aeronautica Militare), sotto la guida del Comandante del Comando Logistico dell’Esercito, ed ha interessato 5 fabbricati preesistenti con il potenziamento della centrale di fornitura di gas e aria medicale.
Tale ampliamento è derivato dallo sforzo profuso dalla Difesa, e più in particolare dalla Sanità Militare, a sostegno del Servizio Sanitario Nazionale nel contrasto all’emergenza COVID che ha visto, sin dall’ inizio dell’emergenza, l’immediata operatività del Policlinico di Roma “Celio” quale importante elemento di riferimento istituzionale per garantire una risposta immediata alle esigenze sanitarie.
Nell’ambito della gestione dell’emergenza, il Policlinico è pienamente inserito nella rete del Sistema Sanitario Regionale, grazie ad un accordo quadro siglato nel 2017 e convenzioni attuative del 2019 che hanno comportato un incremento di ospedalizzazione per 40 persone con una riduzione delle liste di attesa e con un ritorno per le Forze Armate in termini di formazione professionale.
Dallo scorso 16 marzo, nell’ambito dell’applicazione del misure di contrasto al COVID 19, il Policlinico di Roma “Celio” in coordinamento con l’Istituto Spallanzani aveva già attivato un’area dedicata all’esigenza con 36 posti letto di cui 6 per la terapia intensiva, ove operano 39 Ufficiali medici e 61 Sottufficiali Infermieri e messo inoltre a disposizione anche dell’Azienda Ospedaliera S. Giovanni Addolorata, le proprie capacità di ricovero e cura nei settori clinici d’urgenza.
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Dal 16 marzo 2020, il Policlinico Militare, già accreditato nel Sistema Sanitario Regionale, con 40 posti letto a disposizione delle Aziende Ospedaliere locali, opera nella rete emergenziale COVID, a supporto dell’Istituto Spallanzani.
Sotto il profilo scientifico, la collaborazione con l’Istituto è attiva sin dall’inizio dell’emergenza da quando il Dipartimento Scientifico ha dato avvio ai test per sequenziare il genoma del virus sul territorio nazionale.
Sotto il profilo clinico, il Policlinico sigla con lo Spallanzani, lo stesso 16 marzo 2020, una convenzione per garantire continuità terapeutica ai pazienti affetti da COVID.
La collaborazione con lo Spallanzani si inserisce nella più ampia rete di partnership strutturate già avviate con la Sanità Pubblica, l’Università ed il Mondo della Ricerca, fondamentali per garantire al Celio gli standard in linea con l’eccellenza sanitaria nazionale e per l’apertura graduale del nosocomio alle esigenze dei concittadini, con abbattimento delle liste di attesa delle Aziende Ospedaliere romane. Da gennaio 2020, il Celio ha aperto al pubblico i propri servizi di diagnostica, in stretto coordinamento con l’Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata.
Per l’emergenza vengono da subito rese disponibili le capacità di terapia intensiva del Policlinico e avviato il potenziamento dell’impianto di ossigenazione , con l’installazione di un serbatoio che consente di decuplicare l’iniziale capacità di stoccaggio del gas. Si attivano così i primi 36 posti letto, di cui 6 per terapia intensiva.
In relazione alla complessità dei lavori da svolgere e all’esigenza di realizzarli nei ristretti tempi imposti dall’emergenza, la Difesa avvia una stretta collaborazione con il Ministero della Salute e con il Commissariato Straordinario per l’Emergenza.
In particolare, lo Stato Maggiore della Difesa prevede:
l’impiego coordinato dei reparti del Genio militare di Esercito e Aeronautica insistenti nell’area romana, 6° reggimento pionieri di EI e 2° reparto lavori di AM, rispettivamente con compiti di adeguamento infrastrutturale ed impiantistico (elettrico e delle reti di gas medicale);
Il ricorso a ditte esterne specializzate nell’ingegneria sanitaria (SAPIO prime contractor) per la realizzazione delle centrali di gas medicali (ossigeno, aria in pressione e depressurizzata), ed affida la cabina di regia al Comando Logistico dell’Esercito, Alto Comando della Forza Armata da cui dipende il Policlinico, in grado di assicurare ulteriori capacità di supporto ai lavori e unità trasportistiche idonee a fornire massima aderenza alla consegna dei materiali in cantiere (anche quelli necessari alle ditte esterne).
Il progetto, interforze e interministeriale, viene ufficializzato lo scorso 8 aprile con la dichiarazione congiunta dei Ministri Lorenzo GUERINI e Roberto SPERANZA, in visita al Policlinico Militare per l’inaugurazione dei cantieri.
L’obiettivo dichiarato era quello di poter raggiungere in due settimane, dall’8 aprile 2020, una capacità di 120 posti letto complessivi, di cui 30 modulabili tra terapia intensiva e sub-intensiva, ulteriormente espandibili a 150 e 50.