La bustina di tè: inventata quasi per caso, ma diventata popolare nella Grande Guerra
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Oggi il tè in bustina è parte della quotidianità, ma la sua diffusione su larga scala affonda le radici in un uso militare risalente alla Prima Guerra Mondiale.
Secondo la teoria più diffusa, il merito dell’invenzione sarebbe di Thomas Sullivan, commerciante statunitense che nel 1908 decise di spedire campioni di tè in piccoli sacchetti di seta per evitare di mischiare le diverse qualità. Con sua grande sorpresa, scoprì che i clienti, anziché aprire i sacchetti per far bollire le foglie, li immergevano direttamente in acqua, ottenendo così l’infuso.
La praticità di questo metodo ispirò presto la produzione su larga scala. Ma fu durante il conflitto che l’idea ricevette un impulso decisivo: per garantire ai soldati una bevanda calda anche in trincea, l’azienda tedesca Teekanne realizzò piccoli sacchetti di garza contenenti una miscela di tè, frutta secca e spezie. Leggeri, facili da trasportare e rapidi da preparare, questi “teebomben” – letteralmente “bombe da tè” – divennero un prezioso alleato per affrontare le difficili condizioni della vita militare.
È proprio dopo il primo conflitto mondiale che l’uso del tè in bustina si diffuse in maniera esponenziale, grazie a una soluzione semplice ed efficace, nata quasi per caso e perfezionata per esigenze belliche, che contribuì a far conoscere e apprezzare in tutto il mondo questo formato, oggi parte del rito quotidiano di milioni di persone.
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