
Il Sottosegretario Pucciarelli al Memorial Day
Il Sottosegretario alla Difesa Stefania Pucciarelli è intervenuta oggi, in rappresentanza del Dicastero, al Memorial Day, la cerimonia di commemorazione per ricordare il sacrificio dei soldati americani caduti durante la Seconda Guerra Mondiale che si è svolta al cimitero militare americano dei Falciani, alle porte di Firenze

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Il Sottosegretario Pucciarelli ha iniziato il suo intervento volgendo lo sguardo deferente alle 4398 lapidi e ai 1409 nomi che non hanno trovato sepoltura, tutti Eroi Americani, ognuno vittima della Seconda Guerra Mondiale, ognuno con la sua storia, ognuno lontano migliaia di chilometri da casa.
"Rinnovando, loro, il nostro debito di riconoscenza non si può dimenticare che in passato, insieme, abbiamo vinto, seppure con grandi sacrifici, sfide di enormi dimensioni, questo deve essere un monito per il futuro perché l’incubo della guerra, delle rappresaglie, dell’oppressione, non sbiadisca mai nelle nostre menti, nella consapevolezza di una esistenza oggettiva di pericoli che attualmente incombono, più che mai, sulla sicurezza dell’intera Comunità internazionale” ha detto il Sottosegretario, che ha poi aggiunto “minacce che richiedono una presenza sempre più vigile delle nostre Forze Armate in terre lontane e tormentate, e che dovranno essere affrontate con uno spirito di sempre maggiore solidarietà atlantica."
Nel concludere il suo intervento, il Sottosegretario Pucciarelli ha ricordato anche “tutti gli uomini e donne della Difesa (che oggi rappresento con grande orgoglio personale), che hanno dato il massimo al servizio del Paese, al servizio della libertà, al servizio della giustizia. Voglio ricordare il loro sacrificio, il loro valore, i loro sorrisi, i loro amori, la loro umanità essenziale, vibrante e trascendente. E vorrei che questi non fossero solo ricordi, i ricordi sono individuali, vorrei che tutto questo fosse Memoria. La memoria è un fatto collettivo. È il modo con cui noi ricerchiamo la nostra identità collettiva di popolo, di Paese, di Repubblica, di Democrazia.”