Fosse Ardeatine: 78° anniversario dell’eccidio del 24 marzo 1944

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, accompagnato dal Ministro della Difesa Lorenzo Guerini, ha deposto questo pomeriggio una corona di alloro al Mausoleo delle Fosse Ardeatine, in ricordo dei Caduti dell’eccidio del 24 marzo 1944

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Questo pomeriggio si è svolta al Mausoleo Ardeatino la Cerimonia commemorativa del 78° anniversario dell'eccidio delle Fosse Ardeatine. In omaggio alla memoria di quanto accadde a Roma il 24 marzo 1944, il Presidente Sergio Mattarella, accompagnato dal Ministro Lorenzo Guerini, ha deposto una corona di alloro ai piedi della lapide, posta all’ingresso delle Cave Ardeatine, dedicata ai 335 Caduti nell'eccidio.

Momento solenne sulle note del Silenzio in memoria ai caduti, civili e militari.

Dopo il saluto di Francesco Albertelli, Presidente dell’Associazione Nazionale Famiglie Italiane Martiri (ANFIM), il Segretario Generale dell'ANFIM, Marco Trasciani, ha dato lettura dei nomi delle vittime.

A seguire, la preghiera cattolica officiata dal Vicario Generale Militare, rappresentante dell’Ordinario Militare, Don Sergio Siddi, e la preghiera ebraica officiata dal rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni.

All'evento hanno preso parte, tra gli altri, il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, autorità civili, militari e religiose. Presenti anche i familiari del caduto Heinz Eric Tuckman che insieme a Marian Reicher risultavano ancora ignoti, poi identificati nel 2021.

Al termine, l'omaggio del Capo dello Stato alle vittime dell'eccidio all'interno del Mausoleo Ardeatino.

Precedentemente si è svolta la cerimonia di inaugurazione della lapide per le vittime di Sant’Anna di Stazzema, presso il Mausoleo delle Fosse Ardeatine.

Il Ministro Guerini, presente il Sindaco di Stazzema Maurizio Verona, ha deposto un cuscino di fuori ai piedi della lapide in memoria delle vittime della strage del 12 agosto 1944.

Le Fosse Ardeatine, antiche cave di pozzolana situate nei pressi della via Ardeatina, vennero scelte quali luogo dell'eccidio e per occultare i cadaveri degli uccisi, nel dopoguerra sono state trasformate in un sacrario-monumento nazionale.

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