
Donne e Forze Armate. La parità in uniforme
Il Sottosegretario alla Difesa Angelo Tofalo è intervenuto questa mattina al primo dei tre incontri “Donne e Forze Armate. La parità in uniforme”, organizzato dallo Stato Maggiore della Difesa per il ventennale dell’ingresso delle donne nelle Forze Armate e nella Guardia di Finanza

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“Donne e Forze Armate. La parità in uniforme”. Questo il titolo del convegno organizzato dallo Stato Maggiore della Difesa per il ventennale dell’ingresso delle donne nelle Forze Armate e nella Guardia di Finanza, al quale questa mattina ha preso parte Il Sottosegretario alla Difesa Angelo Tofalo.
Un momento di riflessione e confronto su un tema attuale e importante anche per tutti coloro che hanno responsabilità pubbliche, a maggior ragione se queste sono di natura politica.
Al primo dibattito intitolato “Da Ascoli a Herat: venti anni di donne soldato”, insieme al Sottosegretario Tofalo sono intervenuti, tra gli altri, il Ministro per le pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti, il Sottocapo di Stato Maggiore della Difesa, Generale di Corpo d’Armata Luigi De Leverano, i Capi delle Forze Armate, il professore Fabrizio Battistelli, sociologo ed esperto di organizzazioni militari.
“Ad oltre 20 anni di distanza, sono convinto che la risposta più concreta ai propositi di quegli anni risieda oggi nelle oltre 16 mila donne in uniforme impegnate a garantire, con abnegazione e spirito di sacrificio, il loro supporto in tutte le articolazioni della Difesa, sul territorio nazionale e nei teatri all’estero”, ha detto Tofalo, “Nel tempo i passi in avanti sul fronte della parità di genere sono stati molti e il ruolo delle donne in uniforme è cresciuto tanto quanto l’attenzione nei loro confronti, all’interno di una prospettiva sempre più orientata alla integrazione di genere e alla promozione dell’empowerment femminile”.
“Se oggi la Difesa e le sue Forze armate possono vantare una riconosciuta credibilità internazionale lo devono anche al contributo professionale garantito dal personale femminile che, come avremo modo di ascoltare dalle testimonianze operative e di comando vissute da quattro donne in uniforme, si è rivelato in molte occasioni unico e insostituibile”, ha concluso il Sottosegretario.
L’ingresso del personale femminile nelle Forze Armate e nei ruoli della Guardia di Finanza, avvenuto con la legge 380/1999 “Delega al Governo per l’istituzione del servizio militare volontario femminile”, ha rappresentato un passaggio epocale per la nostra società, fino a quel momento, declinata prevalentemente al maschile.
Ne fu pienamente consapevole anche l’allora Ministro della Difesa Sergio Mattarella che, in occasione del giuramento delle prime soldatesse di truppa nel 2001, disse: “Oggi, qui ad Ascoli, si compie una tappa importante del processo di ammodernamento del nostro strumento militare. Il vostro giuramento rappresenta un evento importante, forse ancor più significativo, perché la grande sfida in atto per modernizzare e rinnovare in profondità le nostre Forze Armate è cominciata con l’apertura del mondo militare alle donne e con la trasformazione dello strumento militare in senso interamente professionale”.
Nello stesso periodo in cui l’Italia accoglieva il personale femminile nella componente militare, anche le Nazioni Unite inserivano a pieno titolo la dimensione di genere nel settore della sicurezza adottando la Risoluzione 1325 (Donne, pace e sicurezza), vera pietra angolare che riconosceva - per la prima volta - la forte correlazione tra le disuguaglianze di genere, le condizioni di stabilità dei territori e la violenza, inclusa quella nei conflitti.
“Difesa e prospettiva di genere. Donne, pace e sicurezza nelle missioni internazionali” e “La Difesa e la policy di tolleranza zero contro le discriminazioni e violenze di genere: linguaggio e buone prassi”, sono i temi trattati nei panel che ripercorrono gli anni dal 2000 fino ad oggi.
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