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Al Policlinico Militare Celio nasce il Covid-Hospital da 150 posti

Il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha inaugurato questa mattina il Covid Hospital, nato in sole tre settimane al Policlinico Militare Celio di Roma

Roma 29 apr 2020

Al Policlinico Militare Celio nasce il Covid-Hospital da 150 posti
Al Policlinico Militare Celio nasce il Covid-Hospital da 150 posti

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CC BY-NC-SA 4.0 DEED

"La Fase 2 per la Difesa inizia con questa inaugurazione odierna. Con la realizzazione del Covid Hospital al Celio, inserito in una rete nazionale, stiamo mettendo a disposizione del Paese un'importante struttura sanitaria". Così il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini questa mattina a margine della inaugurazione della struttura ospedaliera, che diventerà polo di riferimento anti Covid-19 del centro Italia: 150 posti letto, dei quali 50 destinati alla terapia intensiva o sub-intensiva, predisposti presso il Policlinico Militare Celio di Roma.

Inaugurazione alla quale hanno presenziato il Capo di Stato Maggiore della Difesa Generale Enzo Vecciarelli e dal Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Generale Salvatore Farina e dal Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica, Generale Alberto Rosso.
Nel suo intervento il Ministro Guerini ha evidenziato il grande lavoro svolto dalle Forze Armate che hanno contribuito alla riuscita dell’opera in sole tre settimane: “Questo rappresenta un primo tassello della nostra politica che l’amministrazione della Difesa porta avanti da diverse settimane”.
Ha quindi ricordato le attività svolte nella fase 1 dell’emergenza sanitaria che hanno visto donne e uomini, civili e militari, della Difesa, impegnati su più fronti: controllo del territorio in ausilio alle Forze dell’ordine, trasporto di persone e materiali, invio di medici e infermieri militari nelle zone maggiormente colpite. Un impegno anche nel settore dell’organizzazione logistica messa a disposizione della Protezione Civile e la sanificazione  di tante strutture, a partire dalle RSA presenti su tutto il territorio.

Riguardo la Fase 2, legata all’allentamento delle misure di lockdown, il Ministro ha spiegato che la Difesa continuerà a fare la sua parte: “accompagneremo questo graduale ritorno alla normalità o comunque alla convivenza con il virus, con le attività sociali e produttive e continueremo nel lavoro di controllo del territorio
In particolare, saranno al servizio del Paese le Industrie della Difesa: “ricordo – ha aggiunto – che l’Istituto Chimico Farmaceutico Militare di Firenze realizza quotidianamente gel disinfettante utilizzato in strutture sanitarie”.

A maggio partirà anche la produzione di5/6 milioni di mascherine e dispositivi di protezione individuale, al mese, nello stabilimento “Spolette” di Torre Annunziata”.
Il Paese di sta rimettendo gradualmente, con grande prudenza e forza di volontà” ha aggiunto il Ministro sottolineando l’importanza di procedere un passo per volta con tutti gli strumenti a nostra disposizione”.

Dal Ministro anche il ringraziamento per  medici e infermieri di tutte le Forze Armate impegnati in prima linea per la lotta al Covid-19 qui al Celio, nei vari ospedali civili nel nord Italia e negli ospedali da campo, fortunatamente in via di dismissione: “Il Paese vi è grato per il vostro lavoro".

Il Covid-Hospital del Celio, nato a seguito di un accordo tra il Ministero della Difesa, il Ministero della Salute e la Regione Lazio, è stato realizzato anche grazie ad un contributo economico fornito da Difesa Servizi s.p.a. e sarà disponibile per la fase 2.
I lavori, sotto la direzione Comando Logistico dell’Esercito alla guida del Generale di Corpo d’Armata Francesco Paolo Figliuolo, sono stati effettuati da 80 militari specializzati del genio dell’Esercito e dell’Aeronautica Militare impiegati continuativamente per 22 giorni.
 
Tale iniziativa, coordinata insieme al Commissario straordinario per l'emergenza Coronavirus Domenico Arcuri, rientra nell’“Accordo Quadro per la cooperazione in tema di Sanità Pubblica tra Ministero della Difesa e Regione Lazio” e le più recenti Convenzioni con l’Azienda Ospedaliera “S. Giovanni – Addolorata” e con l’Istituto Nazionale Malattie Infettive “L. Spallanzani”.

IL MINISTRO

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