
A Cuneo il 69esimo raduno dei Bersaglieri
A Cuneo torna in presenza il raduno nazionale dei Bersaglieri e porta in Piemonte migliaia di persone

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Il Sottosegretario alla Difesa Giorgio Mulè ha partecipato alla giornata conclusiva del 69esimo raduno nazionale dei Bersaglieri che si è tenuto a Cuneo. Miglia di militari in servizio e in congedo, insieme alle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, hanno sfilato per le vie della città accompagnati dalle Fanfare. Erano presenti, il Generale di Corpo d’Armata Luciano Portolano, Segretario generale della Difesa/DNA - decano in servizio dei Bersaglieri – e il Generale di Corpo d’Armata Giuseppenicola Tota, Comandante delle Forze operative Sud dell’Esercito.
“Il raduno nazionale dei bersaglieri a Cuneo è condivisione di valori come il patriottismo e democrazia che sono riferimento per tutti ma per i quali soltanto chi porta l’uniforme ha il dovere di difendere anche a costo della propria vita; c’è poi l’orgoglio di indossare le ‘fiamme cremisi’ simbolo di una gloriosa tradizione, quella dei Bersaglieri; infine, il desiderio di trasmettere sani principi alle nuove generazioni”, ha detto il Sottosegretario Giorgio Mulè nel suo intervento.
“I Bersaglieri sono stati protagonisti della storia d’Italia e continuano ad esserlo sempre con ‘il cuore oltre l’ostacolo’. Abnegazione, coraggio, spirito di sacrifico ritraggono nell’immaginario collettivo nazionale la figura del bersagliere”. Mulè ha ricordato il sacrificio del Maggiore Giuseppe La Rosa, Medaglia d’Oro al Valor Militare, caduto in Afghanistan, e salutato il Caporal Maggiore Capo Ruolo d’Onore Monica Contrafatto, Medaglia d’Oro al Valore dell’Esercito, ferita gravemente in un attentato in Afghanistan nel 2012.
“Da quel tragico giorno si è rialzata e non si è più fermata. La sua è una storia di forza e di coraggio ed oggi è campionessa paralimpica. Il suo esempio e quello di tanti altri come lei è la metafora di ciò che vorrei succedesse al paese. Risollevarsi e guardare al futuro con la speranza di chi ce la sta mettendo tutta per superare un periodo complesso segnato ancora dagli effetti della pandemia e da una guerra che si consuma alle porte di casa nostra”, ha detto Mulè.
“Radunarsi è anche questo. Un debito di riconoscenza nei confronti di chi ha scelto di indossare le stellette ed è caduto o è rimasto ferito per tener fede al solenne giuramento di difendere la patria anche a costo della vita. L’atto più solenne che fa della professione militare una vocazione laica e, a differenza di altre, chiama i nostri soldati a salire sul gradino più alto dell’Altare della Patria facendo voto di obbedienza, fedeltà, lealtà”.
Infine, il Sottosegretario ha sottolineato il ruolo delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, alle quali ha espresso vivo apprezzamento perché “è grazie alla loro azione e dedizione che si rinsalda il legame tra i cittadini e le Forze armate”.
Cuneo è da sempre legata alla storia dei bersaglieri. Qui, infatti, il 16 aprile 1861 nacque il primo Reggimento Bersaglieri ma fu anche la città di origine di Giuseppe Vayra, primo tra i Bersaglieri a indossare l’inconfondibile cappello piumato - divenuto un simbolo - che proprio da lui prese il nome.
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