
Libano, cambio al comando della Task Force ITALBATT
Gli alpini e i dragoni della Brigata Taurinense subentrano ai Granatieri di Sardegna
Shama 09 FEB 2024

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Nei giorni scorsi, presso la base italiana di Al Mansouri, nel Libano meridionale, si è svolta la cerimonia di avvicendamento al Comando della Task Force ITALBATT, la pedina operativa italiana del Sector West di UNIFIL (United Nation Interim Force in Lebanon), tra il 1° reggimento Granatieri di Sardegna di Roma e il 3° reggimento Alpini di Pinerolo.
Al cospetto delle Bandiere di Guerra delle due Unità, e alla presenza di numerose autorità civili e militari locali, il Comandante della Joint Task Force – Lebanon Sector West (JTF-L SW) Generale di Brigata Enrico Fontana, nel suo intervento ha ringraziato il Colonnello Domenico Pisapia per il lavoro svolto, sottolineando la professionalità e l’impegno che i peacekeeper italiani hanno dimostrato in questo periodo così delicato per tutta l’area mediorientale, continuando a condurre le attivita’ operative e umanitarie previste dal mandato della Risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
La Task Force “ITALBATT” che da oggi sotto il comando del Colonnello Alberto Salvador, su base 3° reggimento Alpini, integra assetti del reggimento Nizza Cavalleria (1°), del 1° reggimento Artiglieria da Montagna, del reggimento “Logistico Taurinense” e del 32° reggimento Genio Guastatori, si affianca alle altre 4 Task Force multinazionali – Ghanese, Malese, Koreana e Irlandese integrata da assetti Polacchi – che completano la componente operativa della Joint Task Force – Lebanon Sector West.
La missione italiana in Libano, a guida Brigata Alpina Taurinense dallo scorso 2 febbraio, ha la responsabilità del Settore Ovest di UNIFIL, che si estende dal fiume Litani, a nord di Tiro, fino all’estremo sud del territorio libanese, a ridosso dell’area di confine con Israele.
Nonostante la sensibilità della situazione, insieme ai militari di oltre 16 nazioni, il contingente italiano continua a operare con ferma determinazione, adeguando le proprie attività alla delicata situazione in atto, concentrando i propri interventi a favore della popolazione locale e a supporto delle Forze Armate libanesi (LAF).