
NATO Air Policing: attività aria-suolo per i 4 Eurofighter della Task Force Air 36th Wing in Lituania
L’attività ricade nell’ambito della cooperazione con i contingenti dei paesi NATO nei paesi baltici
Šiauliai (Lituania) 14 nov 2024

Immagini messe a disposizione con licenza
CC BY-NC-SA 4.0 DEED
Nel mese di ottobre gli Eurofighter Typhoon (F-2000) della Task Force Air 36th Wing, di base a Šiauliai in Lituania hanno eseguito, per la prima volta in questo contesto, attività aria-suolo presso il poligono di Cudgel (Lituania), nell’ambito delle attività di cooperazione per incrementare ed implementare l’interoperabilità con gli assetti terrestri dei paesi NATO nei paesi baltici.
L’obbiettivo dell’esercitazione è stato quello di migliorare la cooperazione tattica ed esercitativa tra le nazioni NATO. L’attività, iniziata con un’attenta analisi dei profili di sgancio e delle tabelle balistiche, ha portato a creare ex-novo le Weapon Danger Zones (aree di sicurezza necessarie a garantire lo sgancio dell’armamento) per impiegare bombe inerti GBU-16 (corpo da 500kg) e il cannone Mauser BK-27 armato con proiettili da 27 mm.
La sequenza degli eventi, tipica di una missione di Close Air Support (CAS) ha visto un “talk-on”, ovvero una successione di indicazioni fornite dal personale JTAC (Joint Terminal Attack Controller) lituano, per portare gli occhi del pilota e i sensori dell’aeroplano sul bersaglio designato.
Una volta acquisito il bersaglio, l’armamento è stato guidato su di esso con l’ausilio di un LDP (Laser Designation Pod) LITENING V di ultima generazione che permette, attraverso un sensore laser, di indirizzare la bomba in maniera estremamente precisa. Il LITENING V è dotato, poi, di un sensore elettro-ottico e infrarosso in grado di acquisizione e tracciare i bersagli sia di giorno che di notte. Gli attacchi al suolo con il cannone, invece, hanno compreso anche manovre di evasione contro sistemi Superficie-Aria simulati e contestuale rilascio di FLARES (contromisure di difesa usate per ingannare i sensori ottici a guida infrarossa dei missili), addestrando gli equipaggi a reagire alle minacce in scenari di combattimento ad alta intensità.
La Task Force Air 36th Wing assicurerà le operazioni di difesa dello spazio aereo sui cieli delle Repubbliche baltiche sotto il controllo della NATO, fino a marzo 2025, nell’ambito della Baltic Air Policing. La salvaguardia dell’integrità dello spazio aereo è un compito permanente in tempo di pace che contribuisce alla difesa collettiva della NATO. Gli Eurofighter italiani si distinguono, in questo, per capacità tattica espressa anche grazie all’utilizzo del POD LITENING V in grado di garantire un’identificazione dei velivoli intercettati anche a distanze notevoli.
Le attività svolte in Teatro Operativo sono condotte sotto il comando e controllo del Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI), che è l’Alto Comando della Difesa deputato alla pianificazione, coordinamento e direzione delle esercitazioni e operazioni interforze in ambito nazionale e internazionale.
NATO Air Policing
La NATO Air Policing è una missione di pace che mira a preservare la sicurezza dello spazio aereo dell’Alleanza. Si tratta di un compito collettivo che prevede la presenza continua – 24 ore su 24, 365 giorni all’anno – di aerei da combattimento ed equipaggi, pronti a reagire rapidamente a possibili violazioni dello spazio aereo. La Task Force Air - 36th Wing ha prodotto finora circa 1000 ore di volo totali con 30 ordini di decollo immediato chiamati, in gergo tecnico, A-Scramble.
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