
Operazione Aquila Omnia
“L’impegno è massimo da parte della Difesa per evacuare chi ha collaborato con l’Italia”. Così il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini sul trasporto umanitario in corso dall’Afghanistan per portare in Italia gli ex collaboratori afghani e i loro familiari.
“Aquila Omnia” è l’operazione avviata dallo Stato Maggiore della Difesa, su richiesta del Ministro della Difesa, pianificata e diretta dal COVI (Comando Operativo di Vertice Interforze), comandato dal Generale Luciano Portolano, con l'impiego di 8 velivoli multiruolo, 3 KC-767 e 5 C130-J.
In particolare i velivoli C130J effettuano, in sicurezza e con estrema rapidità, il cosidetto trasporto tattico del personale militare e civile - sia italiano che straniero - dall'Afghanistan al Kuwait. Da qui i velivoli da trasporto strategico e di lungo raggio KC-767A completano il ponte aereo dal Kuwait all'Italia. In 15 giorni sono stati effettuati in totale 87 voli.
Sono oltre 1500 i militari italiani del Comando Operativo di Vertice Interforze impegnati in questa complessa operazione per il ponte aereo Roma-Kabul. Personale del Joint Force HQ (JFHQ), del Comando Operazioni Forze Speciali (COFS), della Joint Evacuation Task Force (JETF), della Joint Special Operation Task Force (JSOTF), del Comando Operazioni Aerospaziali AM (COA), della 46^ Brigata Aerea, del 14° Stormo dell’Aeronautica Militare, della Task Force Air di Al Salem (Kuwait).
Tra le risorse messe in campo all’interno del sedime aeroportuale della capitale afghana, Paracadutisti dell’Esercito Italiano del 187° Reggimento della Brigata “Folgore”, militari del Reparto Comando Supporti Tattici della Brigata “Granatieri di Sardegna", Fucilieri dell'aria del 9° e del 16° Stormo dell'Aeronautica Militare e team delle altre Forze Armate, garantiscono la sicurezza delle operazioni di imbarco e identificazione dei cittadini afghani che hanno collaborato con il contingente nazionale.
A questi assetti si aggiungono tutti i militari delle Forze Armate e dei Carabinieri preposti alla accoglienza e gestione presso lo scalo aeroportuale di Fiumicino e per il trasferimento dei cittadini afghani presso apposite strutture alloggiative individuate dai Ministeri della Difesa e dell’Interno e dislocate su tutto il territorio nazionale. Importante anche il contributo fornito dal Dipartimento della Protezione Civile, dalle Regioni, dalla Guardia di Finanza, dalla Croce Rossa Italiana, da ADR-Aeroporti di Roma, da numerose associazioni e dall’Onlus 9 che ha contribuito all’evacuazione con alcuni voli civili.
La Difesa ha impiegato tutte le risorse disponibili per mettere in sicurezza più persone possibili. Sono state evacuate 5.011 persone di cui 4.890 cittadini afghani grazie ad Aquila Omnia, tra di loro 1.301 donne e 1.453 bambini.
Con il decollo da Kabul dell’ultimo velivolo C130-J per il rientro dei militari italiani, si è concluso ufficialmente l’impegno ventennale delle Forze Armate italiane in Afghanistan.
Pagina aggiornata in data 27/08/2021