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La Difesa per l’emergenza Covid 19

Allo studio il possibile contributo per la distribuzione del vaccino anti Covid. Guerini: la Difesa, come ha sempre fatto dall’inizio della pandemia, fornisce e fornirà tutto il supporto richiesto alle autorità predisposte

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La Difesa partecipa, fin dalla sua costituzione, al Gruppo di Lavoro intersettoriale del Ministero della Salute su ‘vaccini e vaccinazioni anti COVID-19’. Come ha sempre fatto dall’inizio della pandemia, fornisce e fornirà tutto il supporto richiesto dalle autorità predisposte, in termini di concorso delle Forze Armate alla distribuzione e alla somministrazione del vaccino alla popolazione italiana”.

Così il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini questa mattina intervenendo al Question Time in Senato, in merito al coinvolgimento dell'Esercito nella distribuzione e somministrazione dei vaccini contro il Covid-19.

Il Comando Operativo Interforze ha già avviato un processo di pianificazione che prevede, ad esempio, per quel che riguarda il contributo alla distribuzione del vaccino, l’impiego, se ritenuto necessario dalle autorità predisposte, delle infrastrutture logistiche e degli assetti di trasporto delle Forze Armate; e per quanto riguarda la somministrazione, l’ampliamento e la trasformazione della rete dei Drive Through presenti in tutto il territorio; infine, per eventuali esigenze specifiche, quali ad esempio l’intervento presso presidi residenziali per anziani, la composizione di team sanitari mobili, pronti all’occorrenza” ha aggiunto.

La Difesa, quindi, è pronta a rispondere con tutte le sue risorse di personale, mezzi e strutture, alle esigenze che saranno rappresentate dalle autorità competenti, come ha fatto con professionalità e dedizione sin dall’inizio dell’emergenza pandemica.

Dall’inizio della seconda fase (23 ottobre) fino ad oggi, le Forze Armate hanno fatto uno sforzo importante con l’impiego di 23.016 militari e 1717 mezzi terrestri. Sono stati messi inoltre a disposizione 73 mezzi aerei di tutte le Forze Armate per il trasporto di bio-contenimento e per il trasporto di personale e materiali. Altri 285 mezzi terrestri vengono invece utilizzati per il trasporto di materiale sanitario e dispositivi di protezione individuale. Personale e mezzi gestiti e coordinati dal Comando Operativo di Vertice interforze (COI) attraverso la Sala Monitoraggio Emergenza COVID.

Nell’Operazione Igea sono complessivamente impiegati 422 sanitari interforze (144 medici e 278 infermieri), distribuiti su tutto il territorio nazionale nei 144 Drive Through Difesa attualmente operativi che, ad oggi, hanno eseguito oltre 310.500 tamponi. La disponibilità complessiva dei team sanitari Difesa in concorso al Servizio Sanitario Nazionale è di 458 medici e 879 infermieri di tutte le Forze Armate.

Messi a disposizione anche 6 laboratori sanitari stanziali a Padova, Milano, Roma, Taranto, Ancona, Augusta e 3 mobili a Caserta, Civitavecchia e Cosenza. Sono invece 18 le strutture logistiche rese disponibili per ospitare le persone risultate positive al Covid, con oltre 2.300 posti per pazienti in quarantena/isolamento. Al momento sono 6 quelle utilizzate in Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Valle D’Aosta ed Emila Romagna, Toscana, Veneto.

Il contributo del Ministero è stato pianificato e coordinato dal Comando Operativo di vertice Interforze, diretto dallo Stato Maggiore della Difesa, in stretto contatto con Istituzioni, Autorità sanitarie locali e il Dipartimento della Protezione Civile.

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