
Incontro con i presidenti delle associazioni appartenenti ad Assoarma

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Giovedì 27 marzo alle ore 10.00, si è svolto a ROMA, un convegno presso la Caserma dedicata alla Medaglia d’oro al Valor Militare “Rodolfo BETTI” volto ad aggiornare i Presidenti delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, ivi riuniti, per il consueto Consiglio, indetto dal Presidente Nazionale Generale di Corpo d’Armata Paolo GEROMETTA.
Il Capo dell'Ufficio per la tutela della cultura e della memoria della Difesa, Generale di Corpo d'Armata Andrea RISPOLI, è intervenuto, quale ospite, per illustrare la nuova configurazione dell’Ufficio, ribadendo ai presenti l’importanza della sinergia che da sempre lega l’Ente alle Associazioni, prodromica ad estendere la collaborazione avvalendosi, come già attuato in diverse occasioni, con alcune delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, delle loro specifiche potenzialità e, soprattutto, della loro conoscenza delle variegate sensibilità locali.
In particolare il Capo dell’Ufficio ha voluto sottolineare ai presenti quanto “il rispetto per i Caduti è intrinseco all’Istituzione militare. Esso è previsto anche dalle convenzioni internazionali che impongono ai belligeranti il recupero e la sepoltura anche dei Caduti nemici. Al termine del primo conflitto mondiale, il trauma per la morte in guerra di milioni di giovani rende pressante questo bisogno di riconciliazione e di catarsi collettiva. In Italia è l’architettura monumentale a prevalere, configurandosi come una ricostruzione dello spazio della battaglia in uno spazio della memoria. Lì dove gli uomini sono morti, sul Grappa, a Oslavia, sul Montello, Asiago e Redipuglia la geografia viene trasformata in monumento, luogo di riposo per i Caduti e memoria per i viventi ed elementi essenziali agli storici. Alla cura dei Sacrari si somma, col passare dei decenni, lo studio e l’approfondimento degli eventi che dei conflitti fecero parte, considerati nella loro drammaticità e ripercorsi attraverso le vicende di quanti, eroi e uomini e donne comuni, vi presero parte. In questo percorso, è di fondamentale importanza la conservazione dei complessi documentali, essi pure, a loro modo, monumenti del passato. La funzione di conservare la memoria si coniuga così con quella più ampia di valorizzare la cultura militare, attraverso la storia del sacrificio di chi ci ha preceduti, testimoniando i valori che informano la scelta di una vita militare, alle giovani generazioni, parte della comunità nazionale”.