
Cerimonia di Riapertura della Grande Scalea Monumentale del Restauro della Campana Chiara e dei quattro pezzi di artiglieria

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Sabato 15 febbraio alle ore 11.00, si è svolta a Gorizia, la cerimonia di riapertura alla collettività del Sacrario Militare di Oslavia, dopo i lavori di restauro della scalea monumentale, dei quattro pezzi di artiglieria presenti ed in particolare sulla campana “Chiara”.
Il Sacrario Militare, eretto nel 1938 su progetto dell'architetto Ghino Venturi, custodisce le spoglie di oltre 57.000 soldati, 37.000 dei quali ignoti e 539 di nazionalità austro-ungarica. Nel sacrario sono sepolti anche tredici eroi decorati con la Medaglia d’Oro al Valore Militare.
Ad accogliere, il Signor Ministro della Difesa Guido CROSETTO accompagnato dal Capo di Stato Maggiore della Difesa Generale Luciano PORTOLANO, per il tradizionale taglio del nastro tricolore e la successiva deposizione della corona d’alloro ai Caduti, c’era il Generale di Corpo d’Armata CC Andrea RISPOLI Capo dell’Ufficio per la tutela della cultura della memoria e della Difesa.
Alla cerimonia sono intervenuti, il Ministro per i Rapporti con il Parlamento Senatore Luca CIRIANI, il Sindaco di Gorizia Dr. Rodolfo ZIBERNA, il Prefetto di Gorizia D.ssa Ester PEDULLO, il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Generale di Corpo d’Armata Salvatore LUONGO, il Comandante del Comando delle Forze Operative Nord Generale di Corpo d’Armata Maurizio RICCO’; ha partecipato inoltre la Medaglia d’oro al Valor Militare, Professoressa Paola CARNIELLI DEL DIN.
Dopo il taglio del nastro, la cerimonia è proseguita con la benedizione da parte dell’Ordinario Militare per l’Italia, S.E.R. Mons. Santo MARCIANO’.
Successivamente, il Generale di Corpo d’Armata CC Andrea RISPOLI, ha accolto presso il Sacrario Militare di Redipuglia, il Signor Ministro Guido CROSETTO, accompagnato dal Capo di Stato Maggiore della Difesa Generale Luciano PORTOLANO e dal Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Generale di Corpo d’Armata Salvatore LUONGO, per rendere omaggio ai 100.000 Caduti che lì riposano.