
Archivio delle prigionie di guerra e documentazione storica dell’Esercito Italiano
Un nuovo capitolo nella conservazione della memoria storica

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Roma, 4 aprile. Questa mattina, presso la Biblioteca Militare Centrale dello Stato Maggiore dell’Esercito, il Capo dell’Ufficio per la Tutela della Cultura e della Memoria della Difesa, Generale di Corpo d’Armata Andrea RISPOLI ha consegnato al Sottocapo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Salvatore CAMPOREALE, per la successiva custodia presso l’Ufficio Storico, un’importante serie di documenti che arricchiscono il suo già vasto patrimonio archivistico, rafforzando il ruolo fondamentale di conservazione della memoria storica della Forza Armata. La documentazione, versata, proveniente dall’UTCMD ed è destinata a diventare una risorsa cruciale per la ricostruzione delle vicende legate ai prigionieri italiani durante la Seconda Guerra Mondiale.
Tra i nuovi documenti ricevuti, i più significativi riguardano i prigionieri di guerra italiani detenuti nell’Unione Sovietica durante il secondo conflitto mondiale. Le teche contenenti due faldoni cruciali che trattano il rimpatrio dei prigionieri italiani dalla Russia, tra cui la corrispondenza tra il Ministero degli Esteri e il Ministero della Difesa, nonché i bollettini delle Nazioni Unite e i fascicoli delle missioni di interrogatorio dei reduci. Tra i documenti, spicca anche un importante “Libro Bianco” sull’azione delle Nazioni Unite per il rimpatrio dei prigionieri italiani, che getta luce su un capitolo difficile della nostra storia.
I prigionieri italiani vennero sottoposti a un esame accurato da parte di commissioni militari, tra cui la commissione per l’interrogatorio degli ufficiali e sottufficiali, per determinare le circostanze della loro cattura e il comportamento durante la prigionia. Questi interrogatori, documentati in verbali dettagliati, fornirono una base per l’analisi del loro comportamento e per eventuali sanzioni o ricompense. I nuovi documenti arricchiscono ulteriormente questa sezione storica, offrendo informazioni cruciali per ricostruire le condizioni dei prigionieri e la loro lotta per la sopravvivenza.
Il costante impegno dell’UTCMD ha permesso di identificare e raccogliere ulteriori documenti di grande valore storico, tra cui 32 buste contenenti carteggi relativi all’Ufficio Prigionieri di Guerra dello Stato Maggiore Regio Esercito. Questi fascicoli aggiungono una dimensione fondamentale alla storia delle prigionie italiane, documentando ispezioni da parte della Croce Rossa Internazionale e fornendo una visione dettagliata del trattamento riservato ai prigionieri italiani.