
Saluto del Sottosegretario Rauti ai partecipanti al 1° corso formatori Gender Advisor
SALUTO DEL SOTTOSEGRETARIO ALLA DIFESA SENATRICE ISABELLA RAUTI AI PARTECIPANTI AL 1° CORSO PER FORMATORI DI GENDER ADVISOR ORGANIZZATO DALLO STATO MAGGIORE DELLA DIFESA
Caserta, 1 dicembre 2023 - È un grande onore rivolgere un indirizzo di saluto ai 33 ufficiali ed ai 2 funzionari della Difesa che hanno superato oggi, presso la sede della Scuola Specialisti dell'Aeronautica Militare di Caserta, il 1° Corso per formatori di Gender Advisor delle Forze Armate. In questa giornata, che chiude due settimane di attività didattiche, viene raggiunto per la prima volta un traguardo di grande importanza, che consentirà in futuro di formare un crescente numero di Gender Advisor e Gender Focal Point, figure create per fornire consulenza ai Comandanti sui temi legati alle pari opportunità, alla prospettiva di genere e all'adozione di questa specifica prospettiva nell'analisi, nella pianificazione e nell'esecuzione delle operazioni di pace e stabilità, oltre che in merito alle relazioni con tutti gli attori locali: organizzazioni governative e non governative, popolazione civile, istituzioni, forze di sicurezza, associazioni di volontariato e media.
Le figure che formerete si aggiungeranno alle oltre 600 già esistenti, le quali – secondo una specificità tutta italiana - vengono impiegate non solo nelle missioni internazionali di stabilità ma anche in Patria, per seguire le tematiche di pari opportunità e le questioni di genere. Per questo motivo, la formazione comprende anche la trattazione del diritto antidiscriminatorio e della prevenzione di molestie e violenze connesse alle diversità di genere, nonché l'analisi della Convenzione di Istanbul, il primo strumento giuridico internazionale che l'Italia ha sottoscritto e ratificato tra i primi Paesi coinvolti, giuridicamente vincolante, per proteggere le donne, prevenire la violenza domestica e perseguire i trasgressori, riaffermando quel principio, ormai inserito nel diritto internazionale, della violenza sulle donne come violazione di diritti umani fondamentali.
Anche questo corso di formazione conferma l'impegno ormai consolidato della Difesa italiana su queste tematiche, e l'attenzione che viene rivolta ai profili di Gender Advisor. Un impegno cresciuto negli anni fino a rendere il nostro Dicastero un esempio virtuoso nel quadro della Pubblica Amministrazione, all'avanguardia in Italia ma anche accreditato ai massimi livelli nel consesso internazionale. L'Italia è il più attivo tra i Paesi NATO, nella formazione del personale civile e militare sui temi delle pari opportunità, del contrasto alla violenza sulle donne e sui principi del mainstreaming dell'empowerment femminile nei teatri operativi, oltre a essere l'unico Paese dell'Alleanza a disporre di una Sezione 'Politiche di genere' nell'ambito dello Stato Maggiore della Difesa, che cura tra l'altro la formazione specializzata del personale civile e militare del Dicastero. In questo quadro la Difesa possiede realtà formative di primissimo piano come, ad esempio, il reggimento CIMIC dell'Esercito che prepara il personale dei Female Engagement Team ad interagire con la popolazione femminile nei teatri operativi, o il COESPU, il Centro di eccellenza dell'Arma dei Carabinieri che eroga corsi in favore delle polizie straniere, in cui la prospettiva di genere è al centro di moduli ad hoc.
Nel contesto globale in cui evolvono le Forze Armate - sotto l'egida di ONU, NATO e UE - è importante sottolineare l'impegno nazionale nell'applicazione del sistema che deriva dalla risoluzione ONU 1325 su 'Donne, pace e sicurezza' e successive; tale sistema punta a contrastare le discriminazioni e la violenza contro le donne, proteggendole e rendendole protagoniste come costruttrici di pace nei contesti di ricostruzione post conflitto, e agenti di resilienza.
È di ogni evidenza che, purtroppo, i conflitti odierni coinvolgono sempre di più i civili e le donne, e i processi di pace e di ricostruzione che seguono impongono la partecipazione femminile e l'adozione di un approccio mirato, che favorisca l'empowerment femminile, l'inclusione e la partecipazione delle donne; e non si tratta soltanto di un obiettivo morale ma anche di uno strumento risolutivo dei conflitti e delle crisi.
Nel necessario ed infinito processo di cambiamento culturale, la formazione e i formatori giocheranno un ruolo cruciale e saranno i protagonisti delle azioni della Difesa nella costruzione di una parità non solo normativa e descrittiva, ma sostanziale e sociale, formale ma anche reale e di fatto. Una parità che comprende e supera la tutela antidiscriminatoria e che garantisce l'accesso dei diritti acquisiti.
Buon lavoro a tutti Voi agenti di cambiamento.