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On. Guido Crosetto

Difesa: il Ministero smentisce categoricamente le ricostruzioni riportate dai quotidiani. La norma era corretta e necessaria, ma non presupponeva nessun ritorno al nucleare - n.125

Roma 26 ott 2023

Il Ministero della Difesa desidera smentire gli articoli di stampa riportanti alcune dichiarazioni di esponenti politici dell’opposizione secondo cui la Difesa avrebbe tentato di far inserire un emendamento al decreto Sud per potersi avvalere di una speciale procedura agevolata per costruire impianti energetici di tipo "nucleare" nei sedimenti militari, in modo surrettizio, nascosto e con un blitz in Parlamento.

 

Tutto ciò è falso, la proposta emendativa, infatti, si inserisce in un percorso avviato sin dalla scorsa legislatura per valorizzare il contributo che la Difesa, attraverso le proprie infrastrutture, disseminate su tutto il territorio nazionale, può dare al perseguimento dell’autonomia energetica delle comunità locali e del Paese intero.

 

Si trattava, dunque, solo di una precisazione terminologica, volta ad attuare e sviluppare le comunità energetiche rinnovabili nazionali. Nessun ‘blitz’, perdipiù ‘notturno’, e nessun tentativo – che sarebbe francamente ridicolo – di reintrodurre, addirittura, le centrali nucleari con una legge, anzi con un emendamento, in modo surrettizio e balzano.

 

Gli impianti energetici oggetto dell’emendamento, infatti, specificano solo, aggiornandola, in funzione delle esigenze relative alla produzione di energia da fonti rinnovabili, una previsione normativa già vigente che fa riferimento alle opere di protezione ambientale, le quali sono comunque "correlate alle opere della difesa e sicurezza nazionale" e non esse stesse "opere di difesa e sicurezza nazionale".

È innegabile, infatti, come la crisi energetica mondiale in atto abbia dimostrato la necessità di assicurare un’autonomia energetica sia per scopi di difesa e sicurezza sia a vantaggio dei settori produttivi e strategici del Paese.

 

Nel rispetto della autonomia del Parlamento e del dibattito che si è sviluppato sul tema, nonché per evitare ogni forma di strumentalizzazione, l’emendamento è stato ritirato, d’accordo con i relatori, ma la questione può e deve essere rivalutata nell’ambito di un successivo veicolo normativo perché resta di primaria importanza per il nostro Paese.

 

Così, in una nota stampa, il Ministero della Difesa.