
Compagnia Polizia Locale di Roma Capitale
In rappresentanza delle Polizie Locali d’Italia, una formazione della Polizia Locale di Roma Capitale. Il Corpo fu istituito il 10 ottobre 1870 quando, a seguito della “Breccia di Porta Pia”, Roma fu annessa al Regno d’Italia. La Polizia Locale sfila preceduta dalla Banda Musicale del Corpo, i cui componenti indossano la divisa storica, uniforme in uso dal 1870, dalle allora “Guardie di Città”, con il classico copricapo a “lucerna”, detto anche “pizzarda”, da cui il curioso e affettuoso appellativo con il quale i cittadini romani chiamano ancora oggi gli appartenenti al Corpo. Alla banda fa seguito il Gruppo Bandiera: il vessillo è stato concesso nel 1950 e donato dall’Automobil Club d’Italia, a testimonianza del forte legame tra gli automobilisti italiani e gli allora Vigili Urbani.
Al termine del secondo conflitto mondiale, il neo ricostituito Corpo, si trova ad affrontare la difficile fase della ricostruzione nazionale svolgendo funzioni di polizia stradale, edilizia, annonaria e di igiene, coniugando sapientemente le esigenze dello sviluppo cittadino con la dedizione e l’umanità necessarie al mantenimento dell’ordine sociale. Oggi, in linea con l’evoluzione dei contesti urbani, le Polizie Locali svolgono nuovi e ulteriori compiti, con donne e uomini impegnati nella tutela del decoro urbano e nel contrasto a illeciti e a forme di abusi nel campo ambientale, urbanistico, commerciale.
A seguire il reparto comandato dal Dirigente Marco Alia, in cui sfilano funzionari ed agenti in uniforme di rappresentanza, appiedato e motomontato. Dall’Unità d’Italia ad oggi la divisa delle allora Guardie di Città, passando per i Vigili Urbani, fino all’odierna Polizia Locale rappresenta un punto di riferimento per la sicurezza urbana in tutte le città d’Italia. Il Corpo sempre più spesso opera a fianco delle istituzioni nazionali, anche in supporto ed aiuto alle popolazioni colpite da eventi naturali. Ricordiamo da ultimo l’intervento a seguito delle alluvioni in Emilia Romagna del 2023.