Le Forze Armate sono una ricchezza dell’Italia e la Difesa, quale importante leva del potere nazionale, può risultare capace di aprire spazi di manovra entro cui le altre componenti dello Stato possono operare coerentemente agli interessi nazionali, secondo il principio del
Wholeof-Government approach. Lo strumento militare rappresenta, inoltre, un amplificatore di potenza per l’intero sistema Paese nell’ambito della competizione strategica che caratterizza lo scenario attuale e futuro. Tale deve essere la consapevolezza e il messaggio culturale che ognuno di noi deve diffondere al fine di incrementare la fiducia nelle Forze Armate, di catalizzare risorse umane, intellettuali e materiali e di incrementare l’efficacia e l’efficienza del sistema.
La complessità degli scenari, delle sfide e delle opportunità che abbiamo davanti impone tuttavia l’urgenza di perseguire, con la massima unità di intenti, la razionalizzazione organizzativa della Difesa, uno sviluppo capacitivo sostenibile ed orientato all’innovazione tecnologica ed all’integrazione, un cambio di mentalità che porti la nostra organizzazione a guardare in avanti ed in anticipo, proponendosi quale elemento propulsivo a sostegno degli interessi nazionali.
Per raggiungere l’obiettivo di una sostanziale e più ampia efficienza sistemica che implichi una maggiore rilevanza complessiva, è indispensabile guardare con occhio critico lo stato di salute dello strumento militare ed implementare la sua evoluzione organizzativa e capacitiva senza condizionamenti ideologici o posizioni di parte.
È un percorso molto complesso che ci obbliga a procedere con coraggio, determinazione e fedeltà d’intenti verso le soluzioni individuate, soprattutto in quei settori ritenuti strategici ed abilitanti, accettando anche dei rischi a fronte dei preponderanti vantaggi che si intendono ottenere.
In tale contesto, la normativa non deve costituire un ostacolo al cambiamento ma uno strumento per il cambiamento, perseguendo il suo aggiornamento, qualora necessario.
La coesione rappresenta il centro di gravità di questa missione, perché ogni divisione interna porta con sé inefficienze e disaffezioni che mal si coniugano con l’urgenza e la necessità di implementare il cambiamento.
Si tratta di un processo che non ammette più indugi o ritardi, pena consegnare alle generazioni future uno strumento militare che non saprà affermarsi quale modello di riferimento nel contesto socioculturale e non sarà adeguato a garantire la difesa del Paese e degli interessi nazionali.
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