La realizzazione dell’approccio strategico sinora delineato richiede, come più volte evidenziato, coesione trasversale e operatività unitaria, che dovranno concretizzarsi tramite un percorso di adattamento continuo. Si dovrà tendere al raggiungimento di una accresciuta rilevanza complessiva dello strumento attraverso l’efficienza sistemica.
Di seguito, si elencano gli obiettivi che si intende perseguire nel breve termine:
- Operazioni:
- attraverso il Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI), opportunamente potenziato nei sistemi e nella dotazione di personale, dovrà essere perseguita l’unicità di Comando e Controllo di tutte le operazioni, assicurando nel contempo e con opportuni elementi organizzativi un più efficace coinvolgimento delle Forze Armate. Conseguentemente, all’interno del COVI, dovrà essere realizzato un ambiente di aggregazione delle informazioni, sia di valenza strategica-operativa sia tattica, inerente tutte le Aree di Operazione in cui sono dispiegate le Forze Armate nazionali, adeguato a supportare anche il processo decisionale del livello Politico-Militare;
- dovrà essere assicurata la disponibilità di una forza di intervento joint, modulare e scalabile, opportunamente dimensionata, logisticamente autonoma, perfettamente integrabile in dispositivi multinazionali ed impiegabile, per un periodo limitato, in scenari ad alta intensità;
- dovrà essere rafforzata, secondo un percorso strutturato, la revisione continua delle operazioni e dell’associato footprint militare all’estero, in aderenza all’evolversi dello scenario geopolitico internazionale ed in coerenza con gli obiettivi sanciti dall’Autorità Politica. Per tale scopo, sarà necessario implementare un nuovo approccio integrato che, valorizzando tutte le componenti della Difesa, permetta l’identificazione dei Teatri ove sia massimo l’effetto combinato dello strumento militare, per la miglior tutela degli interessi nazionali, in un’ottica di sistema Paese;
- le attività militari (operazioni, missioni, sviluppo capacitivo, formazione, ecc.) dovranno essere svolte con maggiore sinergia di azione con altri Dicasteri e Agenzie (leva diplomatica, informativa, militare ed economica) per sviluppare un approccio ancor più di sistema Paese.
- Organizzazione e ordinamento:
- gli Stati Maggiori delle Forze Armate dovranno essere snelliti in termini numerici e saranno dedicati allo sviluppo della visione e di esigenze future “single service”. Al contempo, le funzioni prettamente gestionali dovranno essere trasferite agli Alti Comandi/Comandi funzionali di Forza Armata. Lo Stato Maggiore della Difesa dovrà essere rafforzato in modo da essere in grado di assicurare la trattazione delle problematiche comuni, elaborare il pensiero strategico di lungo respiro, e concepire e guidare la trasformazione dello strumento militare;
- il COVI dovrà essere implementato quale organo di raccordo degli esistenti COI e COFS, opportunamente potenziato da un Comando interforze delle Operazioni in Rete (COR) e, in un ulteriore slancio programmatico, da un Comando interforze delle Operazioni Spaziali (COS);
- il COR, costituito per ristrutturazione degli esistenti elementi di organizzazione (C4 Difesa e CIOC), dovrà essere in grado di garantire con visione unitaria e coerente la condotta tecnico-operativa e lo sviluppo armonico e la protezione delle capacità relative all’Information Communication Technology interforze e di quelle dedicate alle Computer Network Operations, includendo anche la gestione/ distribuzione dei servizi di telecomunicazioni satellitari della Difesa. Esso sarà il Comando responsabile (lead) dell’ambiente cibernetico15;
- il neo costituito Ufficio Generale Spazio dello Stato Maggiore Difesa16, nel consolidare il proprio ruolo e le relative funzioni, dovrà definire la strategia spaziale della Difesa nonché l’organizzazione delle funzioni afferenti al dominio spaziale, nell’ottica di dare vita – valorizzando le capacità e le competenze già presenti all’interno del comparto Difesa e separando gli aspetti di policy da quelli operativi17 – al COS. Questo Comando dovrà essere in grado di assicurare la protezione degli assetti spaziali nazionali e contribuire alla protezione di quelli europei e NATO, attraverso l’acquisizione della piena capacità di accedere ed operare (sino a sviluppare vere e proprie capacità offensive-space-operations) nell’ambiente spaziale, requisito vitale per la difesa del Paese e degli interessi vitali nazionali. Esso sarà il Comando responsabile (lead) dell’ambiente spaziale18;
- operare la revisione della pianta territoriale delle Forze Armate prevedendo: il taglio dei “rami secchi”; la dislocazione tendenziale delle funzioni logistiche e formative al Sud (area di maggiore provenienza del personale); la coabitazione, ove possibile, tra Forze Armate; la realizzazione di economie di scala accorpando Reparti. Ciò, senza tuttavia inficiare gli obiettivi operativi complessivi e la più adeguata dispersione orizzontale delle capacità operative delle Forze Armate, funzionali a garantirne la prontezza;
- le Addettanze Militari dovranno essere sottoposte ad un processo di revisione strategica periodica, affinché il loro posizionamento sia coerente con le necessità operative e di interesse della Difesa e del Sistema Paese all’estero;
- il livello di rappresentatività delle Forze Armate all’interno delle organizzazioni internazionali per la sicurezza dovrà essere coerente con il contributo (capacitivo, operativo e finanziario) nazionale a tali organizzazioni. Il personale assegnato presso le organizzazioni internazionali dovrà garantire una permeabilità biunivoca di pensiero strategico – da e verso il Paese – per cogliere tutte le opportunità connesse alla partecipazione alle alleanze.
- Supporto al personale:
- dovranno essere rafforzati i sistemi di protezione sociale del personale e dei rispettivi nuclei familiari, dando priorità alle esigenze del personale impiegato fuori dall’area di provenienza e quello impiegato in operazioni. Anche in questo settore, dovrà essere privilegiato un approccio integrato interforze di supporto affinché il personale possa far riferimento a tutto il comparto difesa e non solo ai servizi (ad es. asili nido, strutture e convenzioni sanitarie ecc.) di singola Forza Armata;
- dovrà essere rafforzato il supporto sanitario al personale, in particolare per le patologie correlate/correlabili al servizio. In particolare, ai veterani delle operazioni, in patria e fuori area, dovrà essere dedicata la massima attenzione e assistenza nella cura delle eventuali patologie riportate nell’adempimento del proprio dovere;
- dovranno essere individuate e implementate specifiche azioni, a livello interministeriale, per il ricollocamento del personale che ha prestato servizio nelle Forze Armate.
- Infrastrutture:
- dovrà continuare l’opera di adeguamento e revisione del parco infrastrutturale della Difesa in termini di valorizzazione, riqualificazione e nuova edificazione (es. “caserme verdi”), mediante piani pluriennali;
- dovranno essere condivise le buone pratiche individuate dalle singole Forze Armate a beneficio comune ed avviati dei progetti pilota interforze che possano diventare lo standard di riferimento comune per il miglioramento delle infrastrutture, nella duplice prospettiva dell’incremento dell’output operativo complessivo e del sostegno a tutto tondo al personale.
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