Entra nel vivo il processo di qualificazione delle stazioni appaltanti, un passaggio di importanza strategica per lo sviluppo del Paese per i suoi effetti sul potenziamento della capacità di impiego delle risorse pubbliche. Una riforma che interessa anche l'organizzazione del comparto Difesa, protagonista del rinnovamento con le sue specificità. Sono questi i temi approfonditi nel corso di un seminario dal titolo “La qualificazione delle stazioni appaltanti: sfide e opportunità" che si è svolto oggi nella sede del CASD.
Alla giornata di confronto con le autorità istituzionali e il mondo accademico, che ha tra l'altro approfondito le tematiche che impattano sulla funzionalità dello strumento militare, sono intervenuti il Capo di Stato Maggiore della Difesa Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone e il Sottocapo di SMD Generale Carmine Masiello. «Sono consapevole della sfida che ci attende per la riqualificazione del modello di spesa della Difesa – ha sottolineato il Capo di SMD – e la difesa è al corrente di quanto chiede il legislatore e dell'opportunità da cogliere valorizzando qualità e professionalità». L'Ammiraglio ha, dunque, evidenziato l'importanza dell'interlocuzione tra l'Autorità Anticorruzione (ANAC), che gestisce l'elenco delle stazioni appaltanti qualificate, e lo Stato Maggiore di concerto con il Segretario Generale della Difesa, che ha consentito «la corretta considerazione delle specificità funzionali, organizzative e ordinative dello strumento militare e dei contesti complessi e non ordinari in cui opera».
Da parte sua, il Generale Masiello ha rilevato che «la Difesa ha nel proprio Dna la capacità di pilotare il cambiamento e per tale ragione abbiamo una serie di iniziative per razionalizzare il settore amministrativo sia per venire incontro alle evoluzioni dello strumento in senso lato, le evoluzioni normative e legislative e per essere sempre più efficaci anche in questo settore. Dimostrando, anche in questo caso, di voler essere attori protagonisti del cambiamento».
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