Lo scenario geopolitico attuale, caratterizzato da complesse dinamiche di competizione strategica, accelerate dalla crisi ucraina, colloca nuovamente in una posizione di centralità e rilevanza il cosiddetto Mediterraneo Allargato1, quadrante di primario interesse strategico per l’Italia. Si tratta di uno spazio ove criticità dalle radici storiche si intersecano a minacce ibride, conflitti di intensità variabile e confronti multidominio, nella cornice di strategie comunicative invasive e destabilizzanti. È ormai opinione ampiamente condivisa che detto quadrante geografico multidimensionale, area di naturale coinvolgimento e proiezione del nostro Paese, sia destinato ad essere interessato da fenomeni di crescente instabilità anche per effetto della crisi ucraina.
A fronte di un mondo sempre più competitivo e complesso, il rafforzamento della componente militare del potere nazionale2 ha assunto un rilievo centrale; il fenomeno è oggetto di ampia condivisione fra i partner dell’Unione
Europea e dell’Alleanza Atlantica. La sicurezza dell’Italia e della Comunità Internazionale rappresenta dunque una sfida che sta evolvendo rapidamente e, parallelamente, è divenuta anche molto più complessa. Lo sviluppo e la rapida diffusione di nuove tecnologie genera oggettive difficoltà nel tracciare una linea di demarcazione netta tra difesa e sicurezza o, semplicemente, tra guerra e pace, anche per il crescente ricorso a milizie irregolari, azioni ibride c.d. “sotto soglia” e campagne informative (o disinformative). In tale contesto, la competizione nei domini cyber e spazio, con i potenziali effetti generati attraverso l’ambiente informativo ed elettromagnetico, amplia notevolmente il concetto di minaccia alla sicurezza nazionale. Similmente, sebbene con profondità e livelli di criticità diversi, le reti di comunicazione sono già oggi teatro di scontro, principalmente orientato alla dimensione cognitiva, la cui intensità e complessità sono destinate ad acuirsi ulteriormente nel prossimo futuro. Al quadro descritto, si aggiunge la minaccia CBRN (Chimica, Biologica, Radiologica, Nucleare), riproposta nella sua dirompente trasversalità dalla crisi pandemica che ha evidenziato la vulnerabilità della sicurezza nazionale, potenzialmente attaccabile da malattie infettive emergenti. A fronte di questo scenario, le Forze Armate devono saper affrontare le sfide poste da ambienti e tecnologie emergenti, pianificando l’impiego delle risorse in una prospettiva di continuità e innovazione, cogliendo e valorizzando anche le opportunità derivanti da programmi di cooperazione europei e internazionali attraverso una chiara visione di medio - lungo termine. Oggi, come non mai, si devono porre le premesse affinché la Difesa possa inserirsi con successo nelle iniziative industriali che, nel prossimo ventennio, daranno vita a una rivoluzione tecnologica nei domini classici e in quelli cyber e spazio nonché nell’ambiente cognitivo.
Sul piano organizzativo puntiamo a un modello compiutamente interforze, che sia integrato con le altre Agenzie dello Stato, con i nostri partner europei e dell’Alleanza Atlantica, in grado di poter sviluppare sinergie efficaci e strutturate con l’Industria nazionale e con il mondo della ricerca e della cultura. In tale cornice, le Forze Armate dovranno disporre di risorse umane formate e specializzate, nonché di mezzi finanziari stabili e adeguati, che consentano una pianificazione di portata almeno decennale. Le donne e gli uomini della Difesa, così come i mezzi e le infrastrutture sono investimenti per la sicurezza del Paese, che può disporne con immediatezza, quando necessario, anche per un ampio ventaglio di urgenze, come testimoniano da tempo gli interventi emergenziali, il contributo alla sicurezza interna e il contrasto alla pandemia. Il presente documento, che aggiorna il precedente del 2020, integra gli atti di indirizzo emanati dal Sig. Ministro della Difesa, in particolare, la Direttiva di Politica Militare Nazionale (edizione 2022), la Strategia di Sicurezza e Difesa per il Mediterraneo (edizione 2022) e la Direttiva per la Politica Industriale della Difesa (edizione 2021).
1 Mediterraneo Allargato: area di prioritario interesse strategico nazionale e sistema geopolitico
multidimensionale complesso, snodo nevralgico di flussi economici, commerciali e sociali. È una regione
che include aree immediatamente contigue al Mediterraneo “in senso stretto”, incorporando il Medio
Oriente ed il Golfo Arabico, passando per la fascia del sub-Sahara, che dal Corno d’Africa, attraverso
il Sahel, si estende al Golfo di Guinea, rife. “La Strategia di Sicurezza e Difesa per il Mediterraneo” -
edizione 2022.
2 Esplicitato con l’acronimo anglosassone noto come D.I.M.E. (Diplomatic, Informative, Military, Economic).