Il potenziale difensivo di un Paese, oltre a dipendere dalle capacità operative delle proprie Forze Armate, è anche proporzionale al livello tecnologico e alle capacità produttive espresse dal proprio sistema industriale.
La Difesa sostiene pertanto lo sviluppo di una sempre più solida, moderna ed efficiente base industriale e tecnologica, a cui concorrano sia i grandi gruppi sia le piccole e medie imprese (PMI).
Le Forze Armate dovranno ampliare la sinergia con l’Industria della Difesa e dell’Aerospazio nel segno di un percorso condiviso, per affrontare con successo la sfida della modernità. L’Italia è fra i pochi Paesi al mondo a disporre di un’Industria di settore, che costituisce un comparto essenziale del “Sistema Paese” per i suoi effetti moltiplicativi in termini di crescita economica, tecnologica e occupazionale, che conferisce capacità e autonomia strategica allo Strumento militare.
L’azione di sostegno a questo comparto dell’economia nazionale, che la Difesa intende svolgere con determinazione, dovrà puntare a rafforzare e preservare l’autonomia strategica nazionale nonché la sovranità tecnologica nei settori di nostro prioritario interesse.
Tale azione dovrà massimizzare le collaborazioni, la standardizzazione e l’interoperabilità tra le Forze Armate e gli Alleati, cogliendo appieno anche le opportunità derivanti dai programmi di cooperazione europei e internazionali. Tale sforzo non può prescindere dal contributo delle altre Amministrazioni interessate ai processi di sostegno e di esportazione, nonché dalla definizione di un quadro normativo in linea con gli standard europei e occidentali.
Sul piano delle relazioni internazionali, l’Industria della Difesa e le relative attività di cooperazione contribuiscono in maniera sensibile al posizionamento strategico del Paese e aprono, agli altri settori dell’economia nazionale, importanti prospettive di penetrazione nei mercati esteri.
Nell’ambito della cooperazione industriale, la Difesa dovrà impegnarsi per favorire accordi Government to Government (G2G), anche nei confronti dei Paesi al di fuori del perimetro europeo e Atlantico, valorizzando al massimo gli strumenti giuridici esistenti.
Gli accordi G2G, che rappresentano un vero e proprio strumento di politica industriale, dovranno puntare ad avviare programmi di cooperazione su piattaforme comuni e a consolidare partnership potenzialmente in grado di generare interoperabilità in campo ingegneristico, operativo e addestrativo. I Paesi che hanno fatto una scelta chiara nel dotarsi del G2G (Stati Uniti, Francia, Regno Unito, Germania) godono di un vantaggio competitivo di portata strategica: da tale presa di coscienza, occorre declinare adeguate strategie di “Sistema Paese”.
La ricerca e l’innovazione sono la chiave per rimanere competitivi e per sviluppare sistemi, oltre che all’avanguardia, interoperabili in ambito interforze e multinazionale.
Questo comporta la necessità di promuovere la capacità di fare sistema fra la Difesa e l’Industria, gli attori istituzionali e l’ambiente accademico. In tal senso, il Piano Nazionale della Ricerca Militare (PNRM) e le eventuali ulteriori iniziative in ambito nazionale e multinazionale, soprattutto nella dimensione europea, rappresentano un eccellente stimolo alle attività di ricerca e sviluppo delle realtà industriali nazionali. In tale quadro, il processo d’innovazione deve ispirarsi alle esigenze delle Forze Armate, valorizzando le interazioni con l’area tecnico-amministrativa della Difesa, a beneficio collettivo del “Sistema Paese”.