La natura strategica di questo documento deriva non solo dai suoi contenuti, ma soprattutto dalla rapida successione degli eventi di portata storica che hanno contrassegnato la scena internazionale negli ultimi mesi. Siamo ad un punto di non ritorno verso le sfide del futuro che non potranno essere assolutamente eluse, se non a prezzo di abdicare ai nostri interessi primari e agli stessi valori di libertà e di democrazia. Non possiamo dare nulla per scontato, neppure nel Vecchio Continente.
L’impostazione valoriale della politica estera italiana fa delle Forze Armate un importante strumento a garanzia della pace e della stabilità internazionale, a salvaguardia dei valori democratici, della società civile e della dignità della persona umana.
L’esigenza di impegnarsi senza risparmio e di tutelare le nostre donne e i nostri uomini impegnati in quasi tutte le aree di crisi del “Mediterraneo Allargato” ci impongono un dialogo serrato e a tutti i livelli con Paesi alleati e amici, proponendoci per quello che siamo: un credibile valore aggiunto per la pace e la stabilità internazionale. L’impegno delle Forze Armate italiane viene sempre visto con favore e apprezzamento perché è la nostra Storia che ci precede e che ci fa accogliere con fiducia e amicizia.
La determinazione nel sostenere le Forze Armate e l’esigenza di assicurare loro risorse e attenzioni adeguate deve auspicabilmente diventare un elemento stabile e radicato nella communis opinio nazionale, perché solo una pianificazione e un impegno di lungo periodo ci permetteranno di conseguire quella deterrenza tecnologica capace di dissuadere le aggressioni e i conflitti armati, a tutela dei nostri interessi ed a salvaguardia delle prossime generazioni.
L’Alleanza Atlantica e l’Unione Europea procedono in maniera coesa, generando fiducia reciproca e convinzione, condizioni indispensabili per affrontare le possibili difficoltà sul piano degli approvvigionamenti energetici e della difficile congiuntura economica internazionale.
Siamo all’inizio di un cammino, molto impegnativo e di lunga prospettiva, che trova presupposti essenziali nella tenuta della coesione politica e sociale del nostro Paese nei prossimi anni e nella nostra capacità di evolvere rapidamente verso un modello di Forze Armate compiutamente interforze e capace di operare simultaneamente nei domini classici e in quello cibernetico e spaziale, oltre che nel vasto ambiente cognitivo.
In tale ottica, il rapporto con l’Industria deve portare alla produzione di sistemi e apparati ad elevato contenuto tecnologico e pienamente in linea con le esigenze operative della Difesa.
I processi di revisione organizzativa a tutti i livelli dovranno procedere con coerenza e celerità, perché la modernità e la tecnologia non attendono, ma impongono scelte tempestive ed efficaci, dagli organici, alla formazione, alle infrastrutture, alla logistica; tasselli fondamentali di un modello di Forze Armate proiettate nel futuro.
Non porre tempestivamente la necessaria attenzione su tali priorità, vuol dire, in prospettiva, pagare un prezzo altissimo come dimostra la stessa esperienza della crisi ucraina.
Noi siamo protagonisti di una fase storica che è appena alle sue battute iniziali e che ci chiederà un impegno senza riserve, fatto di dedizione, programmazione e coraggio, con l’obiettivo di assicurare efficacia operativa al servizio dell’Italia.
Nutro la certezza che la Difesa saprà essere pienamente all’altezza delle sfide del futuro e che opererà con successo per essere vicina e sostenere gli interessi del Paese e la protezione dei nostri cittadini, vera Stella Polare dell’impegno delle donne e degli uomini delle Forze Armate.