Onorevole Sig. Ministro della Difesa, Signor Capo di Stato Maggiore della Difesa, Autorità, Signore e Signori, vorrei esprimere a tutti loro un sentito ringraziamento per aver voluto partecipare a questa cerimonia di chiusura dell’anno accademico 2009-2010.
Ringrazio tutte le Autorità e i colleghi degli Stati Maggiori per la loro presenza ma soprattutto per il contributo che nell’ambito delle rispettive prerogative hanno voluto dare al positivo compimento di un anno accademico ricco di impegni crescenti e prospettive stimolanti.
Desidero sottolineare anche la considerazione ed amicizia espressa dai Signori Ambasciatori, dagli Onorevoli parlamentari, dai rappresentanti degli organi di informazione e da tutti i graditi ospiti che hanno voluto cio’ testimoniare con la loro presenza.
In particolare, siamo grati all’On. Sig. Ministro della Difesa, la cui presenza dimostra come l’autorità politica abbia in considerazione le attività e i valori che il CASD porta avanti da lungo tempo e il ruolo fondamentale, strategico della formazione superiore degli Ufficiali.
Attribuisco speciale importanza all’evento di oggi.
Non solo per il suo significato profondo di compimento di un processo impegnativo di formazione che hanno affrontato gli Ufficiali dello IASD e dell’ISSMI.
Essi hanno infatti sostenuto con impegno lo sviluppo delle proprie competenze professionali, in un quadro di continua evoluzione del contesto politico-strategico e operativo internazionale.
Si sono confrontati con importanti impegni formativi in Italia e all’estero, hanno acquisito conoscenze da qualificati rappresentanti del mondo accademico, imprenditoriale e delle istituzioni, hanno soprattutto interagito tra loro per approfondire le conoscenze e condividere le esperienze in componenti operative e organizzative poco familiari prima del loro arrivo al CASD.
Hanno dimostrato sotto il profilo etico e morale un profondo senso di responsabilità e hanno profuso ogni sforzo per migliorarsi e rispondere alle sempre più complesse esigenze di impiego.
L’evento di oggi cade anche in un periodo in cui si stanno compiendo passi concreti verso una revisione e, vorrei dire, un ammodernamento dell’intero sistema formativo militare.
È mia profonda convinzione che la parola “ammodernamento” non sia solo appannaggio della tecnologia e del mondo industriale.
Il contesto politico-strategico internazionale impone infatti un continuo ed accelerato adeguamento delle capacità operative “soft”;
la prevenzione e gestione delle crisi, l’efficace intervento a supporto di aree e paesi in difficoltà più o meno gravi di governabilità interna e regionale, l’avvio di programmi di sviluppo sociale ed economico di popoli ora meno fortunati, richiedono un elevato livello della cosiddetta “interoperabilità” culturale, intellettuale, umana.
È essenziale potere e saper essere efficaci nell’ambito delle coalizioni e dei quartier generali internazionali ed interforze, avendo alle spalle una propria professionalità di indiscutibile validità e continuamente aggiornata.
Tale sfida di modernità è tanto più coinvolgente e stimolante quanto più associata ad una politica delle risorse necessariamente accorta e previdente,
che deve guardare tanto al risultato di una singola attività che all’impatto sul più ampio contesto organizzativo ed istituzionale.
È un principio non estraneo alla strategia militare: non basta mettere insieme molti singoli eventi favorevoli, bisogna avere lo sguardo sul complesso dei fenomeni e delle attività da porre in atto: il successo è da sempre un fatto legato alla coerenza e sinergia d’insieme, che tenga conto di tutti gli aspetti della vita pubblica nazionale ed internazionale e che dia le priorità più appropriate, in un disegno che veda lontano e che dia valore al presente.
Vanno applicati concretamente i concetti di: “Approccio alle Operazioni Basate sugli Effetti” (Effect Based Approach Operations - EBAO) e di “logistica integrata”.
Sappiamo bene come essi non siano solo legati ai rispettivi campi specialistici, ma vadano ben oltre, sono essenziali in tutti i settori di una politica di sicurezza e difesa che voglia essere realmente efficace.
In questo quadro non possono che essere fondamentali le organizzazioni formative.
Esse devono infatti dedicare le proprie risorse ed energie a processi e risultati, valorizzare le lezioni apprese dal passato in un’ottica di continuità e di coerenza, guardando sempre al miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza.
L’armonizzazione dei processi formativi, associata all’integrazione delle risorse organizzative e infrastrutturali, non è più una semplice aspirazione verso obiettivi ambiziosi o teorici;
Essa diventa un vero e proprio imperativo.
Ecco quindi che iniziative come il cosiddetto “Erasmus Militare”, lanciata l’anno scorso in ambito Unione Europea, acquisiscano valore aggiunto di estremo interesse.
È un’iniziativa che esalta i contenuti single service della formazione di base e al tempo stesso consente l’acquisizione da parte di allievi e giovani Ufficiali, dei requisiti di interoperabilità culturale e intellettuale della cui essenzialità ho fatto cenno in premessa.
Mi permetto di aggiungere, al riguardo, anche una considerazione personale: la formazione di base deve anche valorizzare le energie intellettuali e vorrei ancor meglio dire la “freschezza” di idee dei nostri giovani.
In concreto sono stati realizzati alcuni obiettivi come l’accordo sulle modalità organizzative, amministrative e disciplinari per la realizzazione di programmi di scambio tra Allievi e giovani Ufficiali, un sistema di trasferimento di crediti formativi per le attività a carattere tecnico-professionale, la positiva sperimentazione di moduli didattici congiunti sulla politica di sicurezza e difesa comune dell’Unione Europea.
Si stanno inoltre sviluppando importanti e proficue interazioni tra le conferenze periodiche dei Comandanti delle Accademie delle singole Forze Armate con le iniziative a carattere interforze in un contesto europeo.
In ambito nazionale si stanno avviando i primi concreti passi verso la costituzione di un’unica scuola di lingue estere, che avrà un impatto anche sull’organizzazione interna del CASD, che ricoprirà sempre più ampi ruoli nella formazione Interforze.
Un cenno ora alle attività che si stanno concludendo.
Il 12° Corso Superiore di Stato Maggiore ha visto
148 Ufficiali italiani,
24 Ufficiali esteri e
7 giovani laureati
arrivare alle ultime fasi del loro percorso formativo.
Hanno svolto 3 importanti esercitazioni Interforze, di cui la tradizionale Combined Joint European Exercise in contesto multilaterale con i loro colleghi britannici, francesi, spagnoli e tedeschi.
Quest’ultima in particolare significativa per lo spiccato carattere interagency (hanno preso parte anche frequentatori dell’Istituto Diplomatico del MAE).
Il prossimo appuntamento, quello finale, sarà svolto tra pochi giorni in cooperazione con il COI e con l’ausilio del suo sistema di simulazione, per sviluppare capacità pratiche di operare in situazioni caratterizzate da eventi imprevisti rispetto a quanto pianificato.
La loro conoscenza del contesto internazionale sarà inoltre completata la prossima settimana da viaggi di studio in Libia e Tunisia, Serbia e Montenegro, Svezia e Turchia.
Attività bilaterali con Croazia e Slovenia hanno consentito ad alcuni gruppi di frequentatori di approfondire argomenti di particolare interesse con i colleghi dei rispettivi istituti omologhi.
Un particolare riconoscimento va all’Università Statale di Milano e alla libera Università degli studi sociali “Guido Carli” di Roma che, con la loro collaborazione costante e particolarmente efficace, hanno garantito l’acquisizione delle basi concettuali indispensabili per lo sviluppo delle attività a prevalente carattere professionale.
Per il futuro l’Istituto intende introdurre la certificazione di qualità, ottenere il riconoscimento del Master di II livello e sviluppare la collaborazione con gli altri Istituti della CJEX, allo scopo di pervenire all’individuazione di un Common Curriculum per materie di comune interesse.
La 61^ Sessione Ordinaria e la 9^ Sessione Speciale dell’Istituto Alti Studi della Difesa (IASD) si concluderanno nei prossimi giorni:
Essa e’ stata costituita da:
29 frequentatori nazionali,
15 Ufficiali esteri
e 18 tra Dirigenti e Professionisti, che sono oggi prossimi all’assunzione di nuovi incarichi .
Il loro è stato un percorso molto articolato che ha dato ampie possibilità di dibattito, approfondimento, interazione con relatori di fama e profonda esperienza nei settori di rispettivo interesse.
La settimana scorsa ho condiviso con i frequentatori dello IASD l’importante esperienza dei colloqui C4, svolti a Madrid presso il CESEDEN, Centro Spagnolo corrispondente al CASD.
È un’attività a carattere multinazionale e regionale di evidente interesse per i contenuti e per le possibilità di contatto con i colleghi francesi, portoghesi e spagnoli, nonchè dei paesi invitati (quelli dell’iniziativa “5+5”), prevalentemente del Mediterraneo Occidentale, confrontati alle medesime sfide e opportunità di cooperazione.
L’elemento che vorrei sottolineare è l’esigenza, ormai non ulteriormente rinviabile, di rinnovamento dell’organizzazione dell’Istituto, accompagnata da una revisione/aggiornamento del curriculum di studi.
I principi di tale revisione sono già stati oggetto di consultazione con lo Stato Maggiore della Difesa e saranno inclusi nel più ampio progetto di sviluppo del nuovo assetto del CASD.
Per completare l’argomento formazione, desidero fare un cenno anche alle principali attività di cooperazione.
In campo Internazionale, nell’ultima conferenza dei Comandanti degli Istituti NATO, Partnership for Peace e del dialogo mediterraneo, sono stati discussi temi di estrema importanza incentrati sui futuri scenari all’orizzonte del 2030.
Particolare enfasi è stata attribuita al networking e al comprehensive approach, temi a cui ho già fatto riferimento in precedenti occasioni, ma che ora assumono carattere di crescente priorità nella definizione degli obiettivi di formazione e nelle linee guida per le organizzazioni formative moderne.
Il Collegio Europeo di Sicurezza e Difesa (ESDC) sta ulteriormente incrementando e differenziando le attività formative nel settore della politica di sicurezza e difesa comune.
Esso costituisce sempre più componente intrinseca della missione dei Centri Europei di Alta Formazione come il CASD è elemento fondamentale di raccordo tra la formazione assicurata in ambito nazionale e le esigenze di approfondimento e sviluppo dei vari aspetti in cui si concretizza la sicurezza e difesa dell’Europa.
Anche sul fronte nazionale la cooperazione tra le principali istituzioni formative della pubblica amministrazione sta vedendo una fase di realizzazione concreta di idee e progetti, grazie all’iniziativa avviata dalla Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione.
Passando dalla formazione al mondo della ricerca, desidero riassumere l’attività del Centro Militare di Studi Strategici (CEMISS).
Esso svolge un ruolo irrinunciabile di sostegno concettuale e scientifico ai due Istituti.
Nel 2009 sono stati portati a termine 46 temi di ricerca a carattere complesso, mentre nel corso di quest’anno si prevede di sviluppare 52 ulteriori temi.
Sono stati inoltre accuratamente organizzati alcuni eventi internazionali tra cui la Conferenza del Mediterraneo, nella terza settimana di novembre, cui hanno partecipato i rappresentanti di 30 nazioni.
Proseguono intanto le attività connesse all’Osservatorio Strategico e all’Osservatorio per la Sicurezza Nazionale.
Esse costituiscono riferimenti ormai essenziali per esprimere una sistematica capacità di analisi di situazioni complesse e avviare qualsiasi forma di dibattito o di studio del contesto internazionale tanto all’interno del CASD che all’esterno con gli omologhi Istituti di ricerca.
Prima di chiedere al Gen. Camporini di intervenire per la chiusura di questo A.A., desidero esprimere alcune riflessioni finali.
Quella di oggi è una conclusione, ma anche un inizio.
L’inizio di un processo di rinnovamento che vede nuove sfide ed opportunità: la coesistenza di valori ed esperienze tradizionali e consolidate con elementi di profondo rinnovamento e, preferisco dire, di “ringiovanimento” della formazione militare nel suo insieme, che caratterizza e caratterizzerà anche nei prossimi anni obiettivi ed attività degli Istituti di formazione della Difesa.
Rinnovamento che non sarebbe stato possibile senza il prezioso e indispensabile impulso e azione di indirizzo del nostro Capo di Stato Maggiore della Difesa, cui esprimo sentimenti di stima e deferente ringraziamento per quanto ha sempre voluto e saputo dare e fare per la formazione nelle Forze Armate Italiane e per il CASD in particolare.
A novembre dello scorso anno, nell’apertura dell’A.A., avevo sottolineato quanto siano importanti per la nostra professione tanto il metodo che l’accuratezza nel lavoro quotidiano, nonchè la creatività e l’innovazione nel breve e nel lungo termine.
Ora a voi frequentatori della sessione Alti Studi per la Difesa e del corso Superiore di Stato Maggiore Interforze, che avete concluso con successo questo percorso impegnativo e stimolante e che vi accingete a riprendere la vostra attività nel paese ed all’estero, desidero aggiungere un sincero incoraggiamento ad affrontare con sempre maggiore entusiasmo e voglia di fare i vostri nuovi incarichi.
Siate competenti, efficaci, innovativi e soprattutto abbiate a cuore le Forze Armate, la Difesa, la Patria.
Il vostro personale entusiasmo e spirito di servizio saranno i veri fattori di vittoria sulle sfide attuali, per il bene di tutti, della nostra società e della comunità internazionale.
Con questi sentimenti, Onorevole Signor Ministro, cedo la parola al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Vincenzo Camporini, per la dichiarazione ufficiale di chiusura dell'Anno Accademico 2009-2010.