In questo periodo di
emergenza sanitaria, in cui il numero di persone ammalate è aumentato in modo considerevole arrivando quasi a saturare la capacità ricettiva degli ospedali civili, le
Forze Armate, fin da subito, hanno messo a disposizione del Sistema Paese per la lotta contro il Coronavirus il proprio personale, le proprie strutture e i propri sistemi.
La prima struttura della Difesa messa in campo per fronteggiare questa emergenza è stato il Centro Sportivo Olimpico dell'Esercito Italiano a Roma, presso la Città Militare della Cecchignola, dove a inizio febbraio trascorsero la quarantena i primi connazionali fatti rientrare da Wuhan in Cina.
Da quel momento la macchina della
Difesa non si è più fermata, e con l'aggravarsi della situazione in Italia, ulteriori strutture sono state dedicate fino ad arrivare alla disponibilità di oltre 2800 posti letto in 1173 stanze in tutta Italia.
Oltre al Centro Sportivo Olimpico dell'Esercito e all'Ospedale Militare del Celio, sono stati messi a disposizione il Centro Ospedaliero Militare di Milano dell'Esercito Italiano e il Centro Ospedaliero Militare di Taranto della Marina Militare.
In aggiunta alle strutture già esistenti, il personale delle Forze Armate ha allestito tre ospedali da campo e un'area sanitaria destinata a pazienti affetti da coronavirus. Due ospedali da campo sono stati allestiti dall'Esercito Italiano, uno a Piacenza e uno a Crema, chiusi a termine esigenza. La Marina Militare ne ha allestito uno a Jesi (AN) anch'esso chiuso a termine esigenza. L'Aeronautica Militare ha realizzato un'area sanitaria presso il complesso OGR a Torino.