Il Ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, ha preso parte, congiuntamente al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e al Ministro degli Affari Esteri, Enzo Moavero Milanesi, al vertice Nato che si è svolto ieri e oggi nel nuovo quartier generale di Bruxelles
“Al vertice Nato abbiamo chiesto un'Alleanza più versatile e flessibile, che, oltre ad Est, sappia guardare anche a Sud, dunque nel Mediterraneo, una regione complessa quanto strategicamente importante per il nostro Paese”.
È quanto ha ribadito il Ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, in occasione del vertice Nato che si è svolto ieri e oggi nel nuovo quartier generale di Bruxelles. Vertice al quale la titolare del Dicastero ha preso parte insieme al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e al Ministro degli Affari Esteri, Enzo Moavero Milanesi.
“Vogliamo una Nato che dia maggiore sostegno anche all'Unione Europea sulle principali sfide che ci troviamo di fronte: lotta al terrorismo e lotta al traffico di esseri umani” ha spiegato.
Un approccio più strategico al Sud consentirà di incrementare la sicurezza complessiva della NATO, sia rafforzandone la postura di deterrenza e difesa, sia con proiezione di stabilità e contributo al contrasto al terrorismo.
In tal senso si inserisce anche l’Hub regionale per il Sud che, al termine della prima giornata di lavori del vertice, è stato dichiarato pienamente operativo.
Un “ottimo risultato - ha commentato il Ministro - crediamo che una politica che sostenga maggiormente i propri partner rafforzerebbe l'Alleanza stessa offrendo una cornice di sicurezza più solida”.
Riguardo il “burden sharing” a Bruxelles il Ministro Trenta ha ribadito la necessità di procedere alla valutazione complessiva e non selettiva, per ottenere "un'adeguata rappresentazione dello sforzo contributivo”.
In quest'ottica, nel corso della seconda sessione del summit Nato, Trenta ha chiesto che gli investimenti italiani per assicurare la resilienza cibernetica a livello nazionale siano compresi nel 2% del Pil che i paesi della Nato hanno deciso di riservare alle spese per la difesa: “Si tratta di un investimento che riguarda il settore civile oltre a quello militare e il nostro obiettivo è che nel 2% siano contabilizzati gli sforzi italiani nel rafforzare la propria sicurezza interna".
“Questo vale per ogni singolo Stato ovviamente, perché la sicurezza di ognuno di noi è la sicurezza dell'Alleanza stessa. Auspico dunque - ha concluso - che tutti gli sforzi fatti in merito alla sicurezza cibernetica e le risorse correlate siano compresi pienamente nelle spese per la difesa”.
A margine del vertice Nato il Ministro Trenta ha siglato la dichiarazione di intenti “Maritime Unmanned System” insieme con i Ministri della Difesa di Belgio, Danimarca, Germania, Grecia, Olanda, Norvegia, Polonia, Portogallo, Spagna, Turchia.
Nell’ambito delle attività di cooperazione multinazionale la titolare del Dicastero ha sottoscritto inoltre un Memorandum of Understanding riguardo il Land Battle Decisive Munitions con i Ministri della Difesa di Belgio, Danimarca, Estonia, Germania, Francia, Lettonia, Lituania, Montenegro, Olanda, Norvegia, Polonia, Portogallo, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Macedonia.
Analogo documento è stato siglato per quanto concerne l’approvvigionamento di munizionamento navale. Italia, Belgio, Francia, Olanda, Polonia, Portogallo, Spagna hanno sottoscritto la lettera d’intenti “Maritime Battle Decisive Munitions”.
m.r.e.f.
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