Il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha preso parte alla riunione dei Ministri della NATO, che si svolge oggi e domani in videoconferenza, con il Segretario Generale Jens Stoltenberg
Il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha partecipato ai lavori della riunione dei Ministri della Difesa dell’Alleanza, avvenuta ieri e oggi in videoconferenza.
Nel corso del vertice il Ministro ha espresso il suo apprezzamento per gli esiti del "concetto di deterrenza e difesa dell’Area Euro-Atlantica" (DDA) che risponde alle esigenze di un adattamento a 360 gradi: "Il fianco Sud è un’area di rilevanza strategica per l’Alleanza che pone delle sfide alla nostra sicurezza".
Successivamente, tra i punti trattati, l’impegno in Afghanistan, su cui si sono condivisi gli aggiornamenti sull’implementazione della fase ALFA-Light, Iraq e Kosovo. "L’Italia continuerà a fare la sua parte in ogni direzione strategica" ha spiegato il Ministro Guerini, sottolineando che i contributi nazionali alle operazioni e missioni sono di prossima approvazione parlamentare.
Infine, un richiamo all’operazione Irini per la pacificazione e la stabilizzazione in Libia. Il Ministro - che proprio nei giorni scorsi ha visitato la sede del comando di EUNAVFOR MED Operazione Irini - ha spiegato che l’Italia è determinata ad assicurare che il mandato dell’Operazione Irini sia imparziale, geograficamente equilibrato e neutrale rispetto al conflitto in corso, ed è impegnata a garantire che tutte le violazioni siano prontamente e pubblicamente riportate al Comitato per le sanzioni per la Libia del Consiglio di Sicurezza. "L’importanza dell’operazione è nel suo ruolo equilibrato, necessario a riportare le parti al negoziato politico. Ed è per questo che contiamo sulla cooperazione di tutti gli alleati NATO nell’esecuzione del mandato", ha dichiarato Guerini.
Nel corso dell’ultima giornata di lavori, la pianificazione delle attività per rispondere ad una possibile seconda ondata di Covid-19: “In questa fase della crisi pandemica stiamo adottando tutte le misure che ci consentono di minimizzare i rischi e di riprendere le attività che nel campo della difesa sono sempre continuate. Tutto ciò tenendo presente, come abbiamo già avuto modo di affermare, che la difesa è un valore aggiunto e che la NATO non può essere il primo attore nella risposta in una crisi di carattere pandemico”.
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