Il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini è intervenuto questa mattina al NATO Industry Forum 2021, a Roma, presente il Segretario Generale Jens Stoltenberg
“Questo evento è il culmine dell’impegno reciproco tra l’Alleanza Atlantica e la sua dimensione industriale a tradurre in indirizzo strategico e visione futura la consapevolezza, sempre più forte, che la NATO sarà chiamata a preservare il proprio vantaggio tecnologico, per continuare ad essere rilevante e garantire la sicurezza dei propri cittadini”.
Così il Ministro della Difesa
Lorenzo Guerini questa mattina al
NATO Industry Forum 2021, in corso di svolgimento a Roma dal 17 al 18 novembre, al quale ha preso parte il Segretario Generale dell’Alleanza Atlantica
Jens Stoltenberg.
Quella odierna è stata l’occasione per i leader dell'industria di contribuire al dibattito sullo sviluppo del nuovo concetto strategico dell'Alleanza Atlantica, che sarà discusso al vertice del 2022 a Madrid.
Nel suo intervento il Ministro Guerini ha espresso la soddisfazione per il fatto che un evento tanto rilevante per il nostro futuro si sia svolto nel nostro Paese.
“L’Italia attribuisce fondamentale importanza al legame transatlantico” ha detto Guerini sottolineando di essere “convinto e consapevole sostenitore del profondo rapporto che lega l’Italia alla NATO, organizzazione chiamata al difficile compito di adeguarsi ed evolvere per fronteggiare le nuove sfide rimanendo, al contempo, presidio dei valori che difendiamo da 72 anni”.
Guerini ha inoltre evidenziato come la crisi del
COVID-19 ha riacceso l’attenzione sulla necessità per l’Alleanza di essere più salda, agile e coesa, in grado anche di controllare le tecnologie chiave e le capacità di produzione, comprese quelle militari, e di tutelare la propria autonomia strategica.
“La nostra presenza qui, oggi” ha spiegato “è, a mio avviso, un forte segnale di ripresa per la nostra comunità, in quello che è, certamente, un modello di cooperazione e di eccellenza: tutti fattori centrali per la sicurezza e la crescita economica dei nostri Paesi e della nostra Alleanza”.
“Per mantenere il proprio ruolo attivo e consapevole quale strumento di sicurezza e deterrenza collettiva, in uno scenario geostrategico complesso e interconnesso come quello attuale e futuro, è essenziale la coesione dell’Occidente che ha nell’Alleanza Atlantica la sua massima espressione” ha affermato Guerini.
Prospettiva che è tema centrale anche del
NIF2021, chiamato a dare un apporto determinante agli impegni assunti dai Capi di Stato e di Governo nell’attuazione dell’agenda “NATO 2030” e nella definizione del nuovo concetto strategico di cui l’Alleanza intende dotarsi nel 2022.
Soprattutto in alcuni dei suoi temi essenziali: future capacità di deterrenza e difesa; mantenimento del vantaggio tecnologico; necessità di continuare a investire nella NATO quale fattore accelerante dell’innovazione ai fini della difesa collettiva.
“Un futuro in cui si deve proiettare anche l’Unione Europea, che deve dare compiuta attuazione allo Strategic Compass, attraverso scelte prima di tutto politiche, coraggiose e all’altezza, e così rilanciare, anche nell’ambito della Difesa, una concreta dimensione di politica industriale, ormai indifferibile, per poter ambire a essere uno strumento di sicurezza globale, pienamente complementare alla NATO” ha aggiunto.
All’evento hanno preso parte, tra gli altri, oltre al Segretario Generale della NATO Jens Stoltenberg, il Supreme Allied Commander Transformation, Generale
Philippe Lavigne, l’Assistant Secretary General for Defence, Camille Grand, e il Segretario Generale della Difesa/DNA, Gen. C.A.
Luciano Portolano.
Evento che ha visto la presenza, inoltre, di autorità civili e militari e rappresentanti dell’industria.
Al termine dell’intervento al NIF il Ministro Guerini si è recato al NATO Defense College per le celebrazioni del 70° anniversario dell’Istituto. Aperto a Parigi nel 1951 grazie alla lungimiranza e alla visione strategica del Generale Eisenhower, il NATO Defence College dal 1966 ha sede a Roma e ha la funzione di preparare la leadership civile e militare della NATO.
Negli anni l’Istituto ha fornito un contributo essenziale alla formazione di generazioni di funzionari e dirigenti, a tutto vantaggio della crescita dell’Alleanza, il cui capitale umano è una delle risorse per mantenerla vitale, adatta ai tempi e ai mutevoli scenari di sicurezza.
“La costante azione di stimolo, il costante richiamo al confronto tra i frequentatori, lo Stato e i ricercatori” ha detto il Ministro “rappresenta elemento di pregio e una funzione imprescindibile nella formazione del pensiero della NATO. L’apertura ai frequentatori dei paesi partner ha, infine, concorso allo sviluppo di un’altra funzione fondamentale, quella della cooperazione e del dialogo”.
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