Ministero della Difesa

​La scorsa settimana il Comandante di EUNAVFOR Med operazione “Sophia”, l’Ammiraglio di divisione Enrico Credendino, ha incontrato ad Addis Abeba i Commissari dell’Unione Africana (UA) S.E. Smail Chergui e S.E. Amira El Fadil, l’ Ambasciatore dell’ Unione Europea presso l’UA S.E. Ranieri Sabatucci, il capo della missione dell’IOM (International Organization for Migration) in Etiopia Sig.ra Maureen Achieng, i rappresentanti dell’UNHCR e gli Addetti militari accreditati nel paese del Corno d’Africa.

Gli incontri con i Commissari dell’Unione Africana hanno rappresentato un’importante occasione di approfondimento e aggiornamento sull'operazione “Sophia”, sui risultati sinora conseguiti e le attività di monitoraggio relative alla formazione della Guardia Costiera e della Marina libica. I Commissari, nel riconoscere il ruolo rilevante rivestito dall'Unione Europea in Libia hanno sottolineato l’importanza di un approccio ulteriormente estensivo finalizzato ad affrontare le cause fondamentali dei fenomeni migratori sin dal Paese d'origine. A conferma di un’effettiva apertura e collaborazione con la UA, sono stati concordati futuri tavoli tecnici finalizzati ad un’ancora più capillare condivisione delle informazioni.

All’interno dell’agenda dell’Ammiraglio Credendino si segnalano, inoltre, gli incontri con il capo della missione dell’IOM in Etiopia, con i rappresentanti dell UNHCR e con  gli Addetti alla Difesa della UA, con i quali ha approfonditamente discusso gli aspetti militari dell’operazione “Sophia”, uno dei degli elementi della più ampia e comprensiva risposta dell’Unione Europea alla tematica dell’immigrazione. 

Il 25 luglio  2017 il Consiglio Europeo ha esteso il mandato di EUNAVFOR Med operazione “Sophia” fino al 31 dicembre 2018 ampliandone il mandato allo scopo di:

• istituire un meccanismo di controllo che assicuri l’efficienza a lungo termine della formazione della Guardia  Costiera libica;
• svolgere nuove attività di sorveglianza e acquisire informazioni sul traffico illecito di petrolio dalla Libia, conformemente alle risoluzioni ONU n. 2146 (2014) e n. 2362 (2017);
• migliorare le possibilità di scambio di informazioni sulla tratta di esseri umani di concerto con le agenzie di contrasto degli Stati Membri, FRONTEX e EUROPOL.