Quello che è giunto a conclusione è stato il mandato continuativo più lungo per un contingente italiano in
UNIFIL nella quarantennale storia della partecipazione italiana alla
missione di pace: 254 infatti sono stati i giorni di intenso lavoro in una zona di operazione di 650 kmq nella quale operano cinque battaglioni lavorando giorno e notte con i colleghi delle 15 nazioni che formano la Joint Task Force - Lebanon Sector West.
Il passaggio di mano della Bandiera delle Nazioni Unite ha sancito il cambio del contingente italiano in UNIFIL: il Gen. B. Diego
Filippo Fulco, comandante della Brigata “Granatieri di Sardegna” ha ceduto il comando al Gen. B.
Andrea Di Stasio, comandante della Brigata “Sassari” . A sancire il trasferimento d’autorità il Gen D. Stefano Del Col, Force Commander e Head of Mission della
missione UNIFIL nel Sud del Libano.
Presente alla cerimonia l’Ambasciatore d’Italia in Libano S.E. Nicoletta Bombardiere.
Si è chiusa con oltre 60.000 attività svolte la Leonte XXVII, di cui 29.000 attività notturne scaturite dalla volontà di incrementare la presenza sul territorio anche in quell'arco temporale.
In oltre mesi 8 mesi di lavoro, 12.500 pattuglie circa hanno presenziato e controllato la
Blue Line, la linea di demarcazione tra Israele e Libano che percorre per 55 km l’area di operazioni sotto guida italiana. Un impegno che non ha subito flessioni ed è stato riarticolato dopo il 21 febbraio, data del primo caso ufficiale di COVID in Libano.
I peacekeeper hanno infatti adottato una serie di misure precauzionali necessarie per salvaguardare se stessi e la popolazione locale dal contagio, continuando però ad assolvere al proprio compito. E così i 3.800 soldati sotto la guida del Gen. B. Diego Filippo Fulco hanno proseguito le loro attività operative con una media di 250 attività al giorno.
“Gli ottimi risultati che sono davanti agli occhi di tutti sono stati costruiti giorno dopo giorno con dedizione, attenzione, sacrificio -ha ricordato il Gen. B. Diego Filippo Fulco parlando ai propri uomini- il vostro lavoro la vostra preparazione la vostra capacità e la vostra abnegazione sono state un ingrediente indispensabile per ottenere il risultato raggiunto, aggiungere altri otto mesi di pace alla storia recente di questo paese. Avete operato come ci si aspetta da un “basco Blu” delle Nazioni Unite”.
L’operato del Sector West, della Brigata Granatieri di Sardegna e del suo comandante è stato riconosciuto all'unanimità ed il Presidente del Libano
Michel Aoun ha concesso al Gen. Fulco la medaglia d’argento al merito dell’Esercito libanese.
“Non posso che essere orgoglioso del lavoro che avete svolto con attenzione, dedizione e professionalità in condizioni di crescente difficoltà – ha sottolineato il Gen. Del Col, quarto italiano a comandare UNIFIL una delle missioni delle UN più grandi con i suoi oltre 10.000 uomini sul terreno - ai colleghi della Sassari ed al loro comandante il Generale Di Stasio non posso che augurare un altrettanto importante impegno, sicuro che la loro esperienza anche nell’operare in Libano ne farà da subito degli ottimi peacekeeper”.
La cerimonia, si è svolta, in tono minore a causa delle restrizioni legate alla pandemia, all’interno della base “Millevoi”; a seguirne lo svolgimento, da lontano, anche gli oltre 400 militari da poco arrivati che, seguendo i dettami internazionali, sono stati sottoposti ad un periodo di quarantena.
25.07.2020 UNIFIL: 8 mesi di attività della Joint Task Force italiana in Libano
#UnaForzaperilPaese
A seguito del diffondersi dell'emergenza sanitaria da COVID 19, i Peacekeeper hanno infatti adottato una serie di misure precauzionali necessarie per salvaguardare se stessi e la popolazione locale dal contagio.
Il CIMIC di Leonte XXVII, più di altre articolazioni, ha dovuto adeguarsi al cambiamento dello scenario sanitario causato dal COVID 19, cambiando le modalità di interazione e trovando un valido aiuto nella tecnologia che ha reso possibile, in modo sicuro, il supporto alle comunità locali, dando risposta ad uno dei dettami della risoluzione 1701 su cui si basa la missione UNIFIL.
Per far fronte all’emergenza molti sono stati gli aiuti diretti al settore sanitario pubblico con guanti, mascherine, tamponi e macchine per l’analisi per “combattere la guerra contro il comune nemico, il virus” come spesso è stato ricordato nelle donazioni alle municipalità e agli ospedali pubblici.