Quella appena conclusa è stata una settimana intensa per la Task Force Air Black Storm che negli ultimi quattro giorni è stata attivata per sette volte.
In tutte le occasioni la catena di comando e controllo della NATO ha richiesto l’intervento dei velivoli italiani a seguito di un potenziale ingresso di traffico aereo non autorizzato all’interno dell’area di competenza.
Il mancato rispetto delle procedure internazionali di navigazione aerea del traffico aereo ha infatti dato il via all’ordine di decollo immediato, scramble in gergo tecnico, per la coppia di Eurofigter 2000 della cellula di QRA (Quick Reaction Allert) in prontezza presso l’aeroporto rumeno di Mihail Kogalniceanu dai primi di dicembre.
I velivoli della TFA Black Storm, in costante contatto con il CRC (Centro di riporto e Controllo), hanno monitorato il traffico aereo all’interno della FIR (Flight Information Region) rumena prima di rientrare alla base.
La TFA Black Storm è stata rischierata sull’aeroporto rumeno per integrare il dispositivo di difesa rumeno nell’ambito delle attività di Enhanced Air Policing promosse dalla NATO.
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