Il piano operativo di emergenza, messo a punto dalla Task Force coordinata dal Ministero Affari Esteri, con l’apporto della Difesa e di altri Ministeri, intendeva rispondere a esigenze e bisogni della popolazione irachena assicurando gli aiuti umanitari necessari e la realizzazione delle opere urgenti di ripristino della funzionalità di infrastrutture e servizi.
La Missione assegnata al Contingente militare, secondo quando recita l’art. 1 della legge 1 agosto 2003, era quella di: “Concorrere, con gli altri Paesi della coalizione, a garantire quella cornice di sicurezza essenziale per un aiuto effettivo e serio al popolo iracheno e contribuire con capacità specifiche alle attività d’intervento più urgente nel ripristino delle infrastrutture e dei servizi essenziali”.
L’operazione militare era stata denominata “Antica Babilonia” (nel quadro più generale della IV Fase dell’operazione “Iraqi Freedom”). Per assolvere tale missione, alla componente terrestre fu assegnato un settore (provincia di Dhi Qar), nell’ambito della MND-SE a guida britannica.
Dopo il 30 giugno 2004, con l’assunzione della piena responsabilità da parte irachena, la missione del Contingente militare Italiano rimase sostanzialmente invariata e l’attività del Contingente aveva, peraltro, acquisito spiccata connotazione di concorso alle autorità locali.
La missione del Contingente era di garantire la cornice di sicurezza essenziale per consentire l’arrivo degli aiuti e di contribuire, con capacità specifiche, alle attività di intervento più urgente nel ripristino delle infrastrutture e dei servizi essenziali.