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Il 132° Reggimento Carri subentra alla guida del MNBGW

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9 giugno 2015 -  Peć/Peja (Kosovo)

Il 132° Reggimento Carri subentra alla guida del MNBGW

Missione compiuta per il 5° Reggimento Alpini

il Col. Cavalli cede la bandiera del MNBG-W al Gen. Div. Figliuolo Bandiere della Nazioni rappresentanti il MNBG-W (da sx) Il Col. Ciro Forte, il Gen. Div. Francesco Paolo Figliuolo, l'Ambasciatore S.E. Andreas Ferrarese, il Col. Carlo Cavalli Il Comandante di KFOR passa in rassegna lo schieramento Il contingente italiano schierato La bandiera di guerra del 5° Rgt Alpini e lo Stendardo del 132° Rgt. Carri La bandiera di guerra del 5° Rgt Alpini entra nello schieramento
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​Si è svolto questa mattina, presso la base di Camp Villaggio Italia, il passaggio di responsabilità del Multinational Battle Group West, l’unità multinazionale a guida italiana che ha competenza sul settore occidentale del Kosovo, tra il 5° Reggimento Alpini, che farà ritorno nei prossimi giorni a Vipiteno dopo sei mesi di mandato, e i commilitoni del 132° Reggimento Carri.

A presiedere alla cerimonia il Comandante di KFOR, Generale di Divisione Francesco Paolo Figliuolo e l’ ambasciatore per l’Italia in Kosovo, Andreas Ferrarese.

Nel corso del suo intervento, il COMKFOR ha ringraziato i militari del MNBG-W “per la professionalità, l’imparzialità e l’umanità” con cui hanno operato in Kosovo.

“Avete sempre agito – ha ricordato il Generale Figliuolo – nel rispetto del mandato, per garantire la sicurezza e la libertà di movimento a tutte le genti del Kosovo. Non vi siete mai risparmiati in attività a favore della popolazione e a supporto della società e delle autorità locali, consapevoli che una società più giusta contribuisce in maniera decisiva ad eliminare tensioni etniche e ogni forma di estremismo”.

Gli alpini del 5° Reggimento hanno già operato in Bosnia, Kosovo e due volte in Afghanistan. In questi sei mesi, al comando del Colonnello Cavalli, hanno garantito la libertà di movimento nell’area occidentale del Kosovo, nonché la sorveglianza continuativa del monastero ortodosso di  “Visoki Dečani”. Hanno inoltre fornito una forza di reazione rapida impiegabile per qualunque evenienza, specie in assetto anti sommossa, in piena  aderenza alla risoluzione 1244 delle Nazioni Unite.

Oltre alle attività operative, grande impegno è stato profuso anche nelle attività  di cooperazione-civile militare, uno dei pilastri dell’impegno italiano nel teatro balcanico. Tra i maggiori risultati ottenuti, si annovera la costituzione del primo team di soccorso in montagna, la nascita di un primo nucleo di disinfettori ambientali, la forte cooperazione mirata allo sviluppo delle capacità dei Vigili del Fuoco delle 12 municipalità del settore occidentale del Kosovo e le numerose donazioni di generi alimentari ed altri beni in favore di varie organizzazioni locali.

Infine, il Multinational Battle Group West ha avuto un fondamentale ruolo nella mediazione tra la municipalità di Deçan/Dečani e il monastero di “Visoki Dečani” per raggiungere l’accordo sulla costruzione di un ponte Bailey sul fiume attiguo all’area su cui insiste il monastero: oltre ai risvolti di carattere operativo, quest’opera agevolerà l’accesso di tutta la popolazione all’area naturalistica vicina al monastero, favorendone un possibile sviluppo economico.

Lo Stendardo del 132° Reggimento Carri, al comando del colonnello Ciro Forte, torna per la seconda volta in territorio balcanico, dopo aver partecipato all’Operazione “Joint Guardian” nel 2000. I carristi dell’Ariete continueranno a svolgere i compiti assegnati all’unità multinazionale, che vede la partecipazione anche di militari sloveni, austriaci e moldavi.    

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