Il 31 marzo 2020 l’Unione Europea ha varato un’operazione militare aeronavale di durata annuale per assicurare il rispetto delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’ONU che dal 2011 vietano il traffico di armi da e per la Libia. Tale operazione nasce in attuazione delle risultanze della Conferenza per la Libia, tenutasi a Berlino a gennaio 2020, dove si è concordato sulla necessità di un immediato e duraturo cessate il fuoco in Libia, condizione preliminare per poter iniziare dei colloqui di pace. Contestualmente è stata chiusa l’Operazione Sophia.
L'operazione Irini opererà in alto mare, nel mediterraneo centrale, al largo delle coste libiche. L’area di operazione, non molto differente da quella dell’Operazione Sophia, è stata leggermente ampliata in relazione alle esigenze operative dettate dal mandato conferito all’operazione.
Il Comando in mare (Force Commander) sarà assegnato ogni sei mesi, alternativamente, all’Italia e alla Grecia. La rotazione del Force Commander avverrà assieme alla rotazione della nave ammiraglia.
I mezzi saranno impiegati laddove potranno contribuire in modo più efficace all'attuazione dell'embargo sulle armi delle Nazioni Unite e quindi dove potranno intercettare meglio i flussi dei traffici illeciti navali e aerei. Le immagini satellitari fornite dal Centro satellitare dell'UE (SatCen) consentiranno di completare la raccolta la raccolta di informazioni in base alle esigenze.
Le informazioni riguardo i traffici illeciti verranno condivise con le principali agenzie di sicurezza ONU, europee e internazionali. In caso di fondati sospetti su navi mercantili in rotta da o per la Libia, è autorizzata ad effettuare ispezioni in alto mare.