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EUNAVFOR MED – Operazione Irini


EUNAVFOR MED – Operazione Irini​

Generalità

Il 31 marzo 2020 l’Unione Europea ha varato l’operazione militare aeronavale “Operation  EURNAVFOR MED IRINI” per assicurare il rispetto delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’ONU che dal 2011 vietano il traffico di armi da e per la Libia. Tale operazione nasce in attuazione delle risultanze della Conferenza per la Libia, tenutasi a Berlino a gennaio 2020, dove si è concordato sulla necessità di un immediato e duraturo cessate il fuoco in Libia, condizione preliminare per poter iniziare dei colloqui di pace.

Contestualmente è stata chiusa l’Operazione Sophia.

EUNAVFOR MED – Operazione IRINI (“pace”, in greco moderno) ha, inoltre, come compiti secondari, il monitoraggio sull’esportazione illegale di petrolio, il contributo al potenziamento delle capacità e alla formazione della Guardia Costiera e della Marina Militare libica, oltre ad offrire un contribuito per lo smantellamento del modello di business del traffico di esseri umani.

Il comandante dell’Operazione (Operation Commander) è l'Ammiraglio di Divisione Fabio Agostini.

EUNAVFOR MED IRINI si avvale di mezzi aerei, satellitari e marittimi, messi a disposizione dall’Unione europea e dagli Stati membri, che forniscono anche lo staff del Quartier Generale dell’Operazione, che si trova a Roma, presso l’aeroporto militare “Francesco Baracca”, sede del Comando Operativo di vertice Interforze (COI).

L’operazione europea ha una forte connotazione internazionale ed interforze e quindi lo staff è composto da personale italiano e straniero di tutte le forze armate.

Il Comando in mare (Force Commander) sarà assegnato ogni sei mesi, alternativamente, all’Italia e alla Grecia. La rotazione del Force Commander avverrà assieme alla rotazione della nave ammiraglia.

I mezzi saranno impiegati laddove potranno contribuire in modo più efficace all'attuazione dell'embargo sulle armi delle Nazioni Unite e quindi dove potranno intercettare meglio i flussi dei traffici illeciti navali ed aerei. Le immagini satellitari fornite dal Centro satellitare dell'UE (SatCen) consentiranno di completare la raccolta di informazioni in base alle esigenze.

Le informazioni riguardo i traffici illeciti verranno condivise con le principali agenzie di sicurezza ONU, europee e internazionali. In caso di fondati sospetti su navi mercantili in rotta da o per la Libia, è autorizzata ad effettuare ispezioni in alto mare.

L'operazione IRINI opererà in alto mare, nel mediterraneo centrale, al largo delle coste libiche. L’area di operazione, non molto differente da quella dell’Operazione Sophia, è stata leggermente ampliata in relazione alle esigenze operative dettate dal mandato conferito all’operazione.


 

Genesi dell'Operazione

Il 19 gennaio 2020 la Conferenza per la Libia, tenutasi a Berlino alla presenza dei principali governi europei e delle due parti in conflitto, ha concordato sulla necessità di un immediato e duraturo cessate il fuoco in Libia, condizione preliminare per poter iniziare dei colloqui di pace.

In seguito a tale orientamento, il 17 febbraio 2020 il Consiglio dei ministri degli Esteri dell’Unione europea ha raggiunto un accordo politico per lanciare un’operazione di Politica di Sicurezza e Difesa Comune (PSDC), con l’obiettivo di applicare le risoluzioni dell’ONU che impongono l’embargo di armi e altro materiale a uso bellico.

La nuova Operazione europea ha preso formalmente il via a seguito dell’approvazione, il 31 marzo 2020, della Decisione (PESC) 2020/472 del Consiglio dell’Unione europea, che nella stessa data ha deciso di concludere la precedente Operazione Sophia, attivata nel 2015 per smantellare il modello di business legato al traffico di esseri umani.

EUNAVFOR MED - Operazione Irini è posta sotto il controllo e la direzione strategica del Comitato Politico e di Sicurezza (PSC), sotto la responsabilità del Consiglio dell’Unione europea e dell’Alto Rappresentante per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza/Vice presidente della Commissione europea.

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