Nel primo pomeriggio di giovedì 28 marzo, due caccia Eurofighter Typhoon italiani della Task Force Air 36° Stormo, schierata ad Ämari per la missione in Estonia nell’ambito delle attività di enhanced Air Policing della NATO, hanno ricevuto l’ordine, mentre si trovavano già in volo per un’attività addestrativa, di intercettare un velivolo che, penetrato nello Spazio Aereo estone, non si atteneva alle procedure di identificazione e alle comunicazioni radio delle autorità estoni per il controllo del traffico aereo.
I due aerei della nostra Aeronautica, in pochissimi minuti, hanno raggiunto la traccia non identificata, rivelatosi poi un velivolo da trasporto An-26 “Curl” della Federazione Russa, che non aveva attivato il trasponder necessario ad una corretta identificazione.
Sono così arrivati a dieci gli “scramble” effettuati dai piloti italiani che, da gennaio scorso, sono schierati presso l’aeroporto militare di Ämari, in Estonia, per contribuire a garantire l’integrità e la sicurezza dello Spazio Aereo delle Repubbliche Baltiche.
Infatti, nel 2004, con l’ingresso nell’Alleanza Atlantica dei Paesi Baltici e della Bulgaria, gli Spazi Aerei di quei Paesi sono divenuti parte integrante dello spazio euro-atlantico e, come tali, sono stati inclusi nel sistema di Difesa Aerea e missilistico della NATO. Tale sistema comprende anche l’attività di Air Policing, cioè della continua sorveglianza aerea volta ad assicurare l’integrità e la sicurezza dello Spazio Aereo della NATO, che, a partire dal 2014, si è deciso di rafforzare proprio nei Paesi Baltici, grazie al concorso aereo, fornito a rotazione dagli altri Paesi dell’Alleanza.
Lo “scramble” è l'attività operativa consistente nel far attivare in maniera rapida una coppia di velivoli caccia al fine di intercettare e identificare un aereo sconosciuto che viola lo Spazio Aereo dell'Alleanza, al fine di garantire la sicurezza dei cieli da qualsiasi eventuale e potenziale minaccia.