Nel primo pomeriggio di giovedi 12 aprile e nel tardo pomeriggio di martedì 10 aprile, due velivoli
Eurofighter Typhoon italiani della
Task Force Air
36° Stormo, rischierata ad Ämari, in Estonia, si sono alzati in volo dopo essere stati attivati con un ordine di “Scramble” dal Centro di Comando e Controllo delle Operazioni Aeree (CAOC) della
NATO con sede ad Uedem (Germania). Si tratta dell’undicesimo e del dodicesimo “scramble” per i velivoli italiani impiegati nella missione “BalticEagle" in Estonia.
I due caccia italiani in pochissimi minuti hanno intercettato il velivolo sospetto che si è poi rivelato un Antonov 26 “Curl”, un velivolo da trasporto della
Federazione Russa, che attraversava lo
spazio aero baltico senza aver ottenuto le dovute autorizzazioni e senza essersi identificato propriamente.
La Task Force Air Italiana sta assicurando, dai primi giorni di gennaio, l'integrità dello spazio aereo non solo dell'Estonia ma in generale delle Repubbliche baltiche nell’ambito della missione NATO di enhanced
Air Policing, denominata “Baltic Eagle”.
Lo Scramble
Lo “Scramble”, infatti, è proprio l'attività operativa consistente nel far attivare in maniera rapida una coppia di velivoli caccia al fine di intercettare e identificare un aereo sconosciuto che viola lo spazio aereo dell'Alleanza, o non comunica propriamente con il controllo del traffico aereo, al fine di garantire la sicurezza dei cieli da qualsiasi eventuale e/o potenziale minaccia.
La missione Nato Air Policing
Nel 2004, con l’ingresso nell’Alleanza Atlantica dei Paesi Baltici e della Bulgaria, gli spazi aerei di quei paesi sono divenuti parte integrante dello spazio euro-atlantico e, come tali, sono stati inclusi nel sistema di difesa aerea e missilistico della NATO. Tale sistema comprende anche l’attività di
Baltic Eagle, che consiste nella continua sorveglianza aerea volta ad assicurare l’integrità e la sicurezza dello spazio aereo della NATO.