Ieri una coppia di Eurofighter Typhoon italiani della Task Force Air del 36° Stormo è prontamente decollata dalla base di Amari, in Estonia, per procedere all’intercettazione e identificazione di un velivolo privo delle necessarie autorizzazioni per il sorvolo dello spazio aereo estone.
In pochi minuti, i due caccia italiani si sono levati in volo e hanno raggiunto l’aereo, rivelatosi poi un aereo da trasporto della Federazione Russa, scortandolo al di fuori dello Spazio Aereo della NATO secondo le procedure previste dall’ Organizzazione internazionale dell’Aviazione Civile (ICAO).
Il secondo scramble è invece avvenuto nella giornata odierna, quando due caccia italiani, già in volo per un’attività addestrativa, hanno ricevuto l’ordine di intercettare prontamente un velivolo che procedeva nello spazio aereo estone con il transponder disattivato. Il trasponder è un apparato, presente sugli aeromobili che, trasmettendo un codice, consente ai controllori del traffico aereo di identificare esattamente il volo e la sua posizione. La coppia di Eurofighter, una volta raggiunto il velivolo, lo ha identificato – si trattava di un aereo da trasporto – e lo ha scortato al limite dello spazio aereo estone.
I caccia italiani della Task Force Air del 36° Stormo dell’Aeronautica Militare stanno concorrendo, dai primi giorni di gennaio, con l’operazione Baltic Eagle, ad assicurare l'integrità dello spazio aereo sui cieli delle Repubbliche baltiche, sotto il controllo della NATO.
Nel 2004, infatti, con l’ingresso dei Paesi Baltici e della Bulgaria nell’Alleanza Atlantica, gli Spazi Aerei di quei Paesi sono divenuti parte integrante dello spazio euro-atlantico e, come tali, sono stati inclusi nel sistema di Difesa Aerea e missilistico della NATO. Tale sistema comprende anche l’attività di Air Policing, che consiste nella continua sorveglianza aerea volta ad assicurare l’integrità e la sicurezza dello Spazio Aereo della NATO.