Il 19 gennaio, il personale della Cellula CIMIC operante presso la Base Militare Italiana di Supporto (BMIS) di stanza a Gibuti ha svolto un’attività di “Medical Care” a favore della Caritas locale.
L’attività è stata condotta a favore dei ragazzi di strada ed è stata supportata dall’Ufficiale Medico della BMIS stessa, su richiesta della Responsabile dei progetti della Caritas, Sara Ben Rached ed alla presenza del Direttore della Caritas di Gibuti, Frate Silvestro.
Presso il centro Caritas erano presenti perlopiù migranti provenienti dall’Etiopia e dallo Yemen e, nella circostanza, sono stati visitati 20 ragazzi che presentavano evidenti problemi odontoiatrici e ferite lacero-contuse, nonché patologie ortopediche e respiratorie.
All’iniziativa ha preso parte anche un team di medici appartenenti al contingente americano della US Civil Affairs East Africa, il quale ha espresso vivo interesse affinché si continuino ad organizzare simili attività congiunte, appannaggio di comunità residenti anche in altre località viciniore alla città di Gibuti.
L’iniziativa è stata condotta in un clima di entusiasmo e nel pieno rispetto delle misure di sicurezza contro la diffusione del coronavirus.
#UnaForzaperilPaese
La Base Militare Italiana di Supporto di Gibuti, alla guida del Colonnello Luigi Bigi, è stata realizzata in un’area dell’Africa crocevia strategico per le linee di comunicazione marittime che dall’area mediterranea si dirigono, attraverso il Canale di Suez, verso il Golfo Persico, il Sud Est asiatico e il Sudafrica.
Lo scopo della missione BMIS, unico esempio nazionale del genere dispiegato sul continente africano, è fornire supporto logistico a tutte le componenti nazionali in transito sul territorio di Gibuti impegnate nel Corno d’Africa e nell’Oceano indiano, con particolare riferimento alle Missioni MIADIT Somalia, EUTM Somalia ed EUNAVFOR Atalanta.